martedì 21 maggio 2013

Lust for Life.



Lust for Life.
Racconto di un semi-sogno lucido.

Sequenze segnaletiche da una città irreale
di dentro,
azzurra come le foglie spruzzate
e ci stiamo a guardare da un secolo.
Siamo da due macchine in corsa,
in piedi mentre stavamo di sicuro sognando
corone di autunni per le nostre spose,
e la strada ci parla come se muti
dice qualcosa di assurdo
azzurramente riflessa nelle nuvole,
scorre,
ma gli ubriacati non seguono nessuna corsia se hanno paura
che il mondo finisca,
quando Lust for Life è più forte del telegiornale.
Marco, dannazione non ridere nei tuoi maglioni
contro-borghesi post-punk,
per come si sentono.
Non cercare nel riflesso di una cintura di sicurezza
quelle gambe che non vuoi levarti, così maledettamente profonde.
Tu stai al sedile come un morto sta al prato,
e ridi, perché sai che siamo fatti di velleità entrambi.
Giò, mi guardi, forse per le ultime volte, ora che
abbiamo avuto il coraggio di urlare
“L’unica realtà è il sogno”
Fratello senza sangue tra le foglie, come
antiche baccanti che si squarciano a vicenda in un bosco.
Le M&M’s nella tua macchina parlano e ridono,
quasi come due fattoni,
ed il mondo lo sa.
Non sono più caramelle per denti cariati nell’anima
ma pasticche
fiere d’essere allucinogene.   




A Marco e Giovanni.

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