domenica 12 maggio 2013

La Vita di Questi Vent'enni.



La vita di questi ventenni.


Aspettiamo il prossimo sabato.
Forse qualche porca divinità
ci concederà una ragazza.
Quello che ho capito
è che
loro
non vogliono l’uomo bello
ma
che qualcuno le picchi a sangue e poi le fotta per bene.
I lividi saranno
vestiti da sposa
su scarpe mainstream
da molti euro.
La beat generation
ci ha lasciato questa capacità
di vedere l’arte dove non c’è.

La vita di ogni uomo
ha il suo senso
quando si è adolescenti
squilibrati
Infatti
il resto dell’esistenza è rimpianto
e nostalgia
e fusione con la memoria.
Però, ogni pezzo di questo fiore
va a sfibrarsi
e poi ti ritrovi
ineluttabilmente
solo.

Torri di gambe e pantacollant
psichedelici ,
quello che vogliamo è il sesso
per dar via la pelle,
quello che vogliamo
è adrenalina
per distrarci
un po’ dal tempo freddo.
La vita di questi ventenni
si realizza
solo
in un tempo piccolo.
Non si ragiona sulle
conseguenze,
che poi nel giro di poco o di tanto
ci scoperanno
con sodomitiche
urla e peccati
mai visti.
Si sta benemale nel flusso.
Un po’ si è rimasti innocenti.
Le labbra e le lingue,
gli assorbenti splatter,
il vino, l’esistenza
e quindi di nuovo
la nebbia acida
acre
velenosa.
Così, ogni giovane, imbottito come un tacchino
di sogni,
sarà mangiato a breve
dal cannibalismo di commensali,
donne succhia-vita e banchieri,
il nostro sangue d’altronde deve essere loro,
visto che le vene
corrose ai lati
crollano già,
perché ogni contrasto
è insopportabile
nel fioriresfiorire
di questa velocità.
Tutti pretendono tutto.

Io non esisto, ci ho messo troppo per accorgermene.  
I’ won’t do what they told me.
Ostentarsi  fa schifo quanto è necessario,
ma se sei aperto in due non ci puoi fare niente.
La vita di questi ventenni è
rotta,
ubriaca,
senza giochi per bambini,
senza coraggio.
Non abbiamo ancora riempito i vuoti.
I poeti maledetti
stanno
dentro tumori
maligni
che non sembrano affatto benigni.
Questi ventenni qua,
schizofrenici
alcolisti merdosi
non avranno mai bocche belle
quanto la successione impercettibile
di Mi bemolle e Mi,
perché educati fin da piccoli all’instabilità atroce,
hanno dentro discariche magnifiche di sovrastrutture malate.

Io odio la società.
Odio l’Italia e i suoi abitanti merdosi.
Questi ventenni sono il male incarnato,
sono posaceneri,
rifiuti umani,
scapigliati escrementi
di una fognaria istituzione
che non li vuole.
Facciamo schifo,
se ci guardi ci sputeresti addosso.

Vivremo in questa merda.
Annasperemo ancora come anatre mute
nel caos viola, nell’immenso umore vaginale
perfetto bagnato malato spaccato in cento pezzi,
vivremo e tra un po’ ci ammazzeremo,
perché è esistere che è contronatura.

Siamo solo ubriachi attivi.

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