domenica 8 gennaio 2017

Previsioni per l’era dell’acquario (ii)

Arriverai dove porta il cratere,
dove porta la radice che spacca la strada,
dove porta l’antenna.
L’esistenzialismo è una cicca plebea
in un vitreo posacenere,
che va pian piano crepandosi.
Il senso del cuore l’avete mangiucchiato,
e dunque in ogni direzione questo sangue
va sprecato
per ogni luna che abbaia.
Il lavoro del creatore è essenziale. Andrà delineando
un significante generale
alla base del morfoma che è la vita,
lo vestirà di calda forma
e lo sposerà in un giorno di maggio inoltrato.
Tuttavia ci avete proprio rasi a zero,
pascolati fino all’aridità,
e prima che nascessimo per altro.
Sento che il disegno prevede
il superamento di tutto questo
due, di tutto questo due.
Sento che avete detto una grossa menzogna
a nostra madre e a nostro padre,
che adesso lavorano stanchi e irrequieti
per troppo tempo.
Io non finirò col chiudermi la testa in una ventiquattrore
perché vengo dalla tribù VENGO DALLA TRIBU-U-U
e nessuno mi estirperà mai queste radici di aghi di pino
e di edera e di paretaria e di mimosa.
Vengo dalla tribù, scoscesa riva di diversità uraniana
e di ribellione a ciò che è sacro
a ciò che è profano
a ciò che è natura
a ciò che è plasticazza,
e dunque mi troverete tra le mani
di mio fratello più grande o più piccolo
mentre impastano la terra con le mani
e la trasformano in una città

Guaisci. Componi
le tue forme di parole
perché ti è stata donata la capacità di cantare
come una balena, come un cigno.
E tu ogni santo giorno
la accartocci
te ne lavi la pelle morta
delle spalle,
non vuoi vedere
non vuoi scegliere
l’omoiyari, l’omoiyari.
Hai paura e sei solo una parte di te,
sei solo una parte di te,
la più parlante, la più febbricitante.
Diventerò sacro?
Voglio renderla sacra, escatologica,
sofica.
Voglio che appaia come un grandissimo quadro
di Dalì, ad occhi più grandi.

Questo tipo di solitudine può renderti
magico, può donarti freschezza e giovinezza
come del buon vino.
Perché costruiremo, innalzeremo.
Porremo le fondamenta su queste fondamenta
che non hanno ancora mai contraddetto Leopardi
o Carlo Marx.
Ti amo.

Non scatarrare troppo da solo,
conservalo per la strada o per i cartelloni pubblicitari.

Minaccia chi ti guarda offeso
solo perché hai un’anima

Nascondi l’erezione in pubblico

E poi le dita, le sacre dita,
che sono gli strumenti migliori
per dare il via all’esistenza
precedente a noi.

Non privarti della storia
come gli Stati Uniti.
Non privare qualcuno della sua storia
come gli Stati Uniti.
Non tentare di riscrivere la storia
o di dargli voce,
la storia è il silenzio sotteso
più profondo delle Marianne
e non ci accorderemo ancora per molto tempo
alla sua frequenza.
Adesso sono la voce di questa umanità,
che è giovanissima
men che adolescente,
capricciosa e sgraziata in un fast food
o in un angolino a piangere.
La voce di questa umanità piegata
che sarà grifone
dopo essersi autodistrutta mille volte

Per adesso è una tragedia,
ci sono infinite ragioni per piangere
ed infinite ragioni per essere felici
sputa e impara,
ingoia e soffri
apri gli occhi e sii felice
tocca, tocca,
apri tutta la fontanella
che tra i capelli è nascosta .
Per adesso è una commedia,
anche,
o una play di Sarah Kane,
o La Tempesta.

Tutto sarà riferibile a tutto ed a voi
critici del risvoltino ben fatto e della marionetta
a voi
neo melodici pezzi di cotenna di maiala infertile
che avete due funce simmetriche
ed infestate come processionarie
il paradiso.
Scusi.

Tutto sarà riferibile a tutto
dunque assaggia ciò che ormai è diventato
il contesto creativo,
vomitalo poi.
Perché ne esistono infiniti altri
e tutti Nilo fertile di primavera,
al di fuori dei libri di linguistica
o della storia dei bizantini,
al di fuori di Chomsky e della grammatica generativa.