venerdì 17 luglio 2015

Welsh Songs

Welsh Songs

17/09/2014-16/06/2014

Povere statue
che perdono le dita
e si riempiono
di malattie smeraldine

Mi dispiace anima
per non essermi portato dietro
Jack Lupino,
ma Tesco garantisce ubriachezza per pochissimi pound


 Morire non fisicamente,
la maniera migliore per avvicinarsi alla propria anima,
la senti così vicina…

Per fortuna accelerai il passo
e schivai gli ostacoli posti davanti

giappone, è lì che mi aspetti in un sogno?

Oh ma anche l’Algeria è veramente
troppo lontana
disse la sua sigaretta col filtro di cartone…

è un mare dove tempeste
scopano sirene impazzite
ma tutto va bene.

“ tre sorsi di artemisia, Satana,
come pattuito” dissi
a quell’uomo
viso piuttosto nero
scarpe piuttosto rosse
che allucinava la vecchia
Nonna Antonietta
vicino Piazza Stesicoro.

Ora mi siedo accanto alla mia tosse
che va in loop
e provo a completare me stesso,
ma non mollerò mai la tua maledetta lingua .

povero Pasolini.

Chi guarda non capisce
chi vive non capisce
chi muore in inglese.

******

Il deserto apparve
ma sono solo parole.
Vai un po’ più a fondo.

Il barone Whiskey
bussando alle porte di una sinapsi suicida
chiede “is there anybody in?

Qui la neve ti accarezza
in un orgia immensa,
c’è anche Mefisto

adesso fa schifo questo grassone inglese
ubriaco in un pub di mondo appena dipinto.
Jhon Jordan e il suo cane,
qualcosa di cui non saprò mai la fine.

Perdonami per averti idealizzato….
Alla lunga il nucleo si consuma e si consumerà
per un sacco di anni,
hai tempo per immolarti
per dissacrare il tempio che hai dentro

Delle volte il colore delle cose
è assolutamente il viola

Maledici

Occhiali

Non hai più voglia di certe porcherie.

Era un film.. Trovare il perché
mentre cerchiamo di accumulare
ricordi e registrare tutto
in una giostra di mani e gioventù
che rallegra le bambine,
il sole ricordato
la terrazza il giardino
il volto schifoso di dio
che impedisce alla memoria
un seguito.

*****

La natura ha continuato a massacrare la vita

Colare

Christine ha solamente
spinto più in giù
angeli immaginari
che mi risalivano il petto,
sospinti indietro
vento taglia corpo

Le ragazze che vogliono solamente
essere guardate…
si muovono come ballerine di neve
e lunga vita al sultano.

******

Poi è spuntato il sole
un po’ opaco e metafisico,
tutto qui ha perso il nome,
diciamo che venne dimenticato

e mi perdo

che sia possibile
trasformarsi
in eucalipto
dai fiori blu?

****
Un Arabo:

Un arabo, la marijuana è giusta
mi dice,
e io concordo.
Solo così si sopravvive
al caldo tropicale
del mediterraneo,
penso a Cavagrande o all’Isola delle correnti.

Qualsiasi soluzione linguistica
partorita da una mente cosciente
della sua posizione
nei confronti dell’anima
è e dev’essere accettabile.
È l’unica cosa che ci è rimasta.

Ed ecco la Signorina P.,
mi sorride e mi mostra
una veste greca azzurra
un seno
la felicità stessa

“è come se stessi piangendo
infatti sto piangendo”

“Fucking rain”
“Welcome in Wales” said the blonde girl

Lei lo ha capito,
e questo grazie alle sue belle tette.

Associare all’istante

*

Una settimana dopo
non avevo ancora capito le regole,
Risa come un cherryblossom tree

****
Gli occhi si stanno rimpicciolendo,
comincio ad avere una forma più adulta

****
Devi perdere la lucidità
e ritrovarla ,
devi perdere te stesso
e ritrovarlo
per poterlo effettivamente
apprezzare
nella sua interezza

I drammi delle persone
coi soldi
non hanno senso,
le loro avventure non hanno senso
non valgono niente.


****
Infilarsi una capacità sempre avuta (????)

Un caos multicolore
ha svelato
le altezze nere e lisce
di una ragazza del Kenya,
lei prova a dire il suo nome
ma non ci riesce
ed ecco identificata un’altra preda

Ma come, come staccarsi
dall’utero di terra
e erba
e fiumi?

La perversione è in ultima istanza
una lama senza manico
con cui è troppo facile
infilzarsi,
tutto è metafora

Io non sono io e sono allo stesso tempo io

Una cosa inimmaginabile


****
Facile che gli occhi cadano sulle tette di Grace

Perdere la Dea Comunicazione
e blond ale

in un mentre
un nido
uccelli impazziti
urlano
il tuo sorriso
squarcia
il sorriso
della ragazza spagnola
che ne prende il posto

cicatrizzarsi,
sono in un posto assurdo

a mala pena

disagio,
e la mente evade, fugge, nitrisce

disagio lungo un sacco di metri
non scomparire
anche tu
in questa grande arteria

Nel frattempo mi scavo un rifugio
nella pancia di dea,
perseguire
non uno scopo
ma la morte intera

un orgasmo in una donna
ha quel poco che basta in più
di un orgasmo in una mano,
disse il ladro

per quanto il significante sia chiaro
ed un fono
scorra dal mittente
al ricevente,
loro non riescono a comprendere le mie parole.

rassègnati a cavalcare
il tuo cavallo cadaverico
fatto di brandelli di carne e ossa

Gli aliti ora fanno schifo

La peggiore delle volte,
la peggiore delle volte,
c’è lo spacciatore
c’è chi cura dei fiori verdi.

Noi osso
perchè io osso
bianco
calcareo
e paradossalmente igneo

prendere fuoco
è
una dote

la verità è che vi voglio troppo bene

così, per non morire….

Bisogna svegliarsi
necessariamente
e ritenersi d’oro
gli un gli altri

vedevo Pirandello dietro ogni cosa,
messo lì accovacciato nero
sicario dell’incomprensibilità

ora nudità
onde onde

Altra rete su occhi miei
con un minimo segno d’anticipazione
ho perso la vista
per l’ennesima volta

il senso di tutto il gioco, infatti,
è proprio quello di fermarsi
e smettere di guardare al di fuori
perché fuori è fuoco negro
e alla lunga può deteriorare

troppe lingue in pochi timpani
come tafani di Spagna

guardavo i fonemi
uscire come fumo
dalle loro bocche,
ma di certo non guardavo loro

un’insopportabile mole
un’insopportabile mole
scorrerò la lista dell’appropriatezza
e al momento giusto
mi rivelerò,
prigionieri siam

dio è il nastro isolante
che può proteggere
questa legna piena di tarli
e gonfiata dalle piogge di Cardiff,
allo stesso tempo sono io
che isolo
il rame dal fulmine
il cumulo dalla tempesta

e ognuno si carrìa dietro
il proprio naso
e questo cubo con troppe facce, ognuna dal sesso diverso,
ureshii kedo

non possibile vivere senza il bianco e il nero

adesso stupido
esci fuori dal guanto in cui vivi
e guarda in faccia le divinità,
le cose invisibili  che percepisco io
mai le vedrai

mondo twisted can
lo spartito non ha la chiave
melodica, messere,
ma tenterò di suonarlo comunque

scacchiera,
ureshii kedo

picchiare, lottare,
inselvatichirsi,
ortiche care ortiche
veleno caro veleno

nella piccola arena
mi sguinzagliarono addosso
un cane di innesti di carne e ferro e fili di rame,
paura

e poi non che contrastassi davvero
le conseguenze di queste introspezioni
costose
ma non troppo

qui musica schifosa
e molto ma molto
alcohol

pesare, pesare, pesare

******
E dover ponderare per fare o meno un commento
e comunque privarsi di una libertà,
soprattutto se crediamo di essere nel giusto

culi a mandolino spuntarono
dimostrando qualcosa, credo

interpunzione è metafora
per dover separare me da te
questo da quello.

Chomsky che sorride
accarezzando una macchina di Touring 

I leninisti vennero
assaltarono
gli ingressi delle università pubbliche,
non hanno convinto molti

la lingua veramente combatte
si divincola
scalcia corre
per evolversi,
difficilmente riuscirai a veicolare
il messaggio

è giusto così, disse Jackobson nel 1959,
un codice è composto
da significanti e significati
non da referenti e significanti.
Neurolinguisticamente parlando
siamo un fiume che ci controlla e che noi controlliamo

è triste notare
come le altre persone
abitino all’interno della psiche,
 un processo in cui le attenzioni del sé
dovrebbero tornare a preponderare

lince che mi guardi
e inquietantemente sorridi,
perché nella mia mente?
Perché diversa in menti diverse?
Sotto l’oscenità, la perversione
che precede l’atto creativo
giacciono istanti di paura irriverabili,
lo so, così dev’essere.

Vuoto è economico
è triste

riconoscere di essere un mondo a parte
diverso
un mondo diverso

è evaporato, è diventato vapore,
condensa di bocche in stanza piccola
e quasi vuota,
agitarsi serve, divincolarsi.

Sicuramente non era lunedì
e risi
e ci vidi tutti nessuno escluso
come buffe marionette

nella notte una tempesta romantica
mi toccava le orecchie
è tutto elettrico
le tue grandi e piccole labbra
contro le mie labbra normali

fasci di luci artificiali….
Non siamo più veri uomini
ciò ci rende veri uomini

il codice, guarda al codice,
alle unghia che si plastificano,
al vomito incandescente
dentro la bocca schifosa degli statisti.

La croce la portiamo tutti
e tutti insieme ci crocifiggeranno

è la politica aziendale
del massimo profitto
minimo sforzo…
lo spirito gogna pubblica
mani legate esplodono
Lo ricordi il giorno
che cominciammo a fumare?
Il sole friggeva
il sudore
la testa girava
as well

il mio corpo
è la mia tomba (ci ho vissuto dentro…),
ma anche il vascello
verso l’immenso imene dell’Io

un uomo pazzo
e non importa quanti anni
hanno saranno sempre
giovani coglioni droghe e alcohol
“Am i allowed to speak to people?” asked the drunk man
course the answer is yes

e stiamo navigando nel sale

parlare non intellegibile parla
kanojo ha miteiru

I soliti vecchi ubriaconi punk inglesi
vivono interagiscono vengono derisi
e di nuovo vivono e interagiscono

seduto qui nel sole
cosa posso dire di avere?
Pur bellezza scorre tra le mani
e non so mai come prenderla…

è il male che cammina
incessabile
sembra finto
ma si rivelerà
fondamentale

Captain Morgan
giace abbandonato a Talybont
come su un’isola
guarda cipressi
il cielo di gabbiani
strane sensazioni
sia la gamba che il cazzo
attraversano

ho visto due bambine comunicare
attraverso il Partenone
non avevano paura
degli dei

Londra mi ha falciato le gambe

*****
E adesso mi è venuta in mente un’altra idea:
vi mettete in testa un immeritato alloro
e partite per comandare
questa pattumiera d’ingranaggio,
descriverò nel corso della vita
di come la marea post-moderna
ha lentamente ricoperto
le coste
lasciando noi mostri mai visti
delle profondità
inermi sulla sabbia.

È un processo di cui, tra i tanti,
Aldus Huxley si era reso conto
in tempi non sospetti.

Una mano non lava più l’altra
e i denti del capitano
segneranno la nostra pelle
come un tatuaggio d’infamia
meritato piuttosto meritato in fondo.

Gestirsi il peso del tesoro nascosto
più dentro possibile,
non solo la memoria,
il tifo,
il giocattolo che ti inquieta
e non ti fa dormire la notte,
se suoni il pianoforte con le unghia
ottieni un suono definitivamente
patetico
eppure convincente,
un’altra mano di stucco sul tetto,
non abbiamo vinto.

Come quando vagavamo per le pianure
vicino al porto di Junon
e Cloud su una sedia a rotelle
sembrava che non avrebbe mai più parlato
mai più pensato


sabato 11 luglio 2015

I brutti.

I brutti.

I brutti.
Escono fuori bloccati
in un fulmine
a metà
tra la verità ed una tomba.
Non puoi sapere fino in fondo
nè la forma puoi scegliere.
Tritiamo, ed ecco che si accende
un orrendo spasmo di presunta serenità.

Prendendo in analisi
non solo
il peccato,
ma le sue ripercussioni
al di là del tempo,
pensiamo.
Dolore dal quadrivio
le prostitute ammattite
sillabano nomi
d’indecenza romana,
è vero quello che dicevano i post-moderni,
il linguaggio è il mondo.

Naufrago.

Perché ciò, il fiume,
il monte Tagliaferro?
Cos’è che accorda e ricorda
tremando,
se non questa stracciata
memoria
che sta digerendo tutto?

Lo vedete….
Anche Virginia,
ammattita dall’orrore,
cedette.
Quando Walter Pater scrisse
e Oscar ascoltò.

Il sesso ovviamente fa paura,
veramente paura
ai più stolti.

Immagino
quindi vedo
la Contea,
le lacrime di bronzo
delle statue
in fiume
noi accoliti
disobbedienti
della metafisica.

Ghiaccio numero tredici

Ghiaccio numero tredici
Non il mio

concreto sogno
tutto è sogno
invischiato
nella veglia

Non posso non interrogarmi.
E poi siamo tante piccole bandierine
ognuna con il proprio volto,
il lupo non ha cambiato niente.

Osservate bene, sotto il concetto
di “ghiaccio”-
è un torpore inspiegabile
dal sapore acido,
refrattario ai piaceri
che questo sacco
ancora riesce a darci.
Come una scatola piena di strumenti,
non rifiutarne nessuno
disse il Drago.

È pesante.

Ed è una festa a volte terrificante,
ma ho messo un punto, affermo.
Quindi,
almeno io sono esistito.
È conseguenza logica,
pertanto,
che nel tempo
immenso ciclo kabala
tutto ciò ci sia stato
ed in questo abbia avuto senso.

Un tormento nella testa
che a picconate
raggiunge la verità,
verità che- sia maledetto
in questa sede ogni dio-
risiede dentro
ogni
perverso
essere umano.
Perversi per necessità.

giovedì 9 luglio 2015

Un problemino

Un problemino (25 06) 

Un problemino
quello di aver preso ad imitazione
un modello femminile,
non è colpa
è casualità pura
è successo.

Probabilmente avevo in mente D. H. Lawrence
e i suoi pensierini
di parallelismo
tra omosessualità e grandezza.
Quella vecchia barba
scandalosa
dovette risultare
al bellicoso re e al parlamento.

Impossibile liberarsi
da questi morti,
ogni volta che penso
riviviamo, tutti insieme,
la frenesia del nostro
concetto di partorire,
il vizio virale
che ci ha reso
inaccessibili
come barriere a tenuta stagna.
E allora confessano
che è stato solo un gioco
in cui nessuno ha vissuto tanto a lungo
da vincere.

Tu borghese odi tu borghese,
io sfasciato come una carrozzeria,
forse il destino di alcuni
è quello di venerare a priori
adorare innanzitutto
quei simboli che camminano
e spontaneamente falsi
in quanto vomito
di immagini
invedibili
le ricopre dal cervello,
un po’ troppo barocco
ed ermetico forse.

L’estetica del templio che rivela,
dell’anarchia ogni giorno offesa
anche da me,
del creazionismo.

E mi è anche tornato in mente
un momento in cui
calpestavo lo spirito
con il cuoio delle scarpe,
che il lato destro del diario
è paradossalmente meglio
del sinistro.

Ingoiare sarebbe un senso
siccome
profugo da caverne
d’ipotesi metafisica
non hai il coraggio
di uscire e rientrare (lo spiego meglio)

Noi siamo tutto
e parzialmente impossibilitati a riconoscerlo.
Come lo spirito passa
da nulla ad autocoscienza
a coscienza superiore
a coscienza infinita,
così il coraggio
di uscire dal proprio corpo
e quindi rientrarvi
con una prospettiva più chiara.

Relazione con un altro è sempre e comunque
omosessuale
inteso etimologicamente
come “attrazione verso ciò che è uguale”
in quanto è sempre e comunque relazione
con noi stessi
da noi in noi
da mente in mente senza spostamenti.
Tuttavia, c’è tantissima differenza
tra la mia mano
e la tua ad esempio
quando lentamente
scende
eccita
scivola trai sensi miei

verso la fine. 

La guerra del self

La guerra del self (24 06) 

Ora ricordo,
ora, sempre,
la visione, la vedo.
Ma soprattutto la sento
ogni volta.
Che questo momento, oggi,
abbia un’importanza in più?
Mettere graffette
sul fascicolo del tempo .

Dicevo, vedo:
La bestia che dentro
soffia
quando con violenza
la pelle del palmo
su faccia sbatte
e conseguenze
cominciano ad avvenire.
Quindi, un calcio
ad una decisione
presa inconsapevolmente.
Bacio, dormo su un letto anche io.
Pensavo, scheletri
siamo e
condannati da soldi,
il capitano dice
il messaggio passa
attraverso
maledizioni mediatiche
e si infila come un maggot
nel cadavere della testa.

D’annunzio aveva e non aveva torto,
Wyndham Lewis aveva e non aveva ragione.

E poi, la poetica della schizofrenia,
siamo morti tante volte.

La nostra vita, bloccata e innamorata
tiepido esame.

Astrale e addormentata stavi.

Sempre, sempre avrò il mio stanzino
per metaforicamente masturbarmi.

Passato, 過去,
addomesticarsi.

Perciò, quello che seguì
fu un moribondo re
con le mesh,
camminando per la piazza
ha un bel corpo
ma in ogni momento
ignora e deride
i morti,
i morti che hanno sudato
nella guerra del self.

martedì 7 luglio 2015

Parlando di T. S. Eliot

Parlando di T. S. Eliot (23 06) 

Condividevo la struttura interna,
il tempo interno,
mangiare con se stessi,
mangiare se stessi.
E non è l’orrore…
Una risposta facilissima,
fin quando il palcoscenico
non è crollato addosso.

E sai,  questa è una stanza
dentro la quale
avrò sempre tutto ciò
che mi serve,
i miei morti
che faccio
onestamente rivivere,
Gauguin.

Ed è il nulla
l’indicazione
per ritornare indietro,
dentro il buco e non fuori.

Nel frattempo, tenebra
incompresa dalla storia,
a chi parlare di Eliot
e di una sfida immensa?
Se è e dev’essere
un tutt’uno,
se è il destino
che ci incatena
all’amore,
voglio
esigo
la mia mente,
non la tua.

Ancora solo una metà.
Ragiono. Vedo. Non vedo.
La parola magica ha dischiuso
un tic negli occhi,
sono io che analizzo te
dopo aver ingoiato
un insieme, plastico,
di significante e significato.
Povero Prufrock e poveri
noi
che abbiamo rosicato
con denti conigli
quest’ultimo sorso
di lago metallico.
Non è una stella che suggerisce
la modalità
in cui stiamo ardendo, no.
È corrosione lenta e felice,
corrosione porta a maturare.

-Quindi,
in nome di questo tutto
che non voglio proprio buttare,
prenderò il pattern
che su di me
di orrori ha fatto piaceri
e su di te lo sperimenterò
fino al punto  in cui
me lo lascerai fare.
Un frutto, sincero, succoso,
maturo al punto giusto,
lo prendi lo mordi
te ne riempi la bocca
e sorridi,
quella è la verità.
Una pietra storta, dura,
ruvidissima,
ma è vera,
senza fronzoli
o retorica
senza menzogne.
La vedi ne senti il peso
in mano, non puoi averne paura.
Voglio infatti
destrutturare
un concetto di mondo
raffermo e borghese
e portarti al fiume
delle anime
omosessuali
condannate
libere  e libere realmente,
non ripercorriamo
ontogeneticamente
la seconda rivoluzione industriale….

E per l’ultima volta
Eliot che fuma
e indovina
veramente
quasi tutto.
Guardiamo ai ricordi
e nei ricordi, infatti,
il momento inafferrabile
è stato finalmente
afferrato,
con te stesso il sesso
in una mente,
il ragazzo stacca telline dallo scoglio.

Un altro dai capelli rossi
è uscito dal camino,
non fa parte di questa famiglia
ma non volergli bene
è un errore
che pagherete caro

Dicevo, per riprendere il discorso,
non ho stilemi…

è cavalcare il dragone
su e giù per l’onda
della psiche nella psiche,
non essere mai riuscito,
tra tutti i frammenti di specchio,
a dire : “ è quello! È quello! .
Da quello tutto sta venendo
e verrà”.

Una tana nella tana,
c’era della neve,
aver creduto quindi aver visto.
Noi abbiamo
seppellito
quelle quattro ossa fradice
con una vanga
che ricorda vagamente una madonnina,
cerco Nilalohita
ma naturalmente
non la trovo,
cerco il sanscrito
dentro di me
con tanta speranza
e non c’è.

Che la bombola si sia bucata?

Libero, come acqua.
Libero perché sottoposto
non ad un modello ,
non a due,
ma all’intera magia
dentro il tuo corpo.
Una possibilità
dalle braccia innumerabili
questo gioco non diverte
per non dire che è un coltello.

Ed è di nuovo un tentativo
del mare raccolto
in barchette di noci.
Questa meraviglia
ti schiaccerà
senza intaccare l’involucro.
L’immagine degli altri
negli altri
allora impazzisce,
insetti che non vedo
ma tocco,
questa meraviglia
ti massacrerà
ma ho sonno.

*
*
Dicevamo, in una lunghissima conversazione,
che un’infanzia risplende
placcata d’oro
risplende tra le curve

è sulla mensola più alta
quella memoria,
tuona la voce del padre
“figlio, non puoi tornare
da dove sei venuto”
e tuona la voce del marito
“Madre, non puoi mangiare
il tuo frutto”
Tutti però non abbiamo fatto altro
che ambire all’uno o all’altro
e gli artisti
sono madri.

Ora , Thomas
il tempo
come una circonferenza
col centro ovunque
identificata con dio,
e all’immobilità di lui
diede il nome di amore .
Una strada da analizzare
senza la retorica condizione
delle nostre ideologie.
All’indomani del vecchio secolo
ci avevano svegliati
e da lì non ci saremo più addormentati
mai più.

D’altronde,
molla piegata accartocciata
scatta improvvisamente,
le carezze ho smesso di attenderle
le eserciterò
da me
su me,
invece vidi per strada lui,
lo indicai e ad alta voce lo accusai:
“Quello è il morto, lo vedi?
Naturalmente sembra vivo,
il più vivo,
ma non nasconde altro
che vecchia polvere
sotto la pelle d’olio d’argan…
Sigilla ogni giorno
la bellezza verità
dietro orpelli e ornamenti,
trasformando
la vita
nella semplice estetica della menzogna”
I discepoli a cui mi rivolgevo però
erano eteree mani di vetro
in frantumi ed intatte
in un tempo solo.
“Non è lui il cadavere merdoso,
lui al contrario è la via
che intraprenderete per salvarvi,
for good.
Passa dall’impero della sofferenza
e sembra di certo
la falce d’irrazionalità
pregiata e inquietante,
ma solo fin quando
occhi di valori e tedio
finti e sbagliati
fissandolo  ne cambiano la forma .

Ed allora, selvaggi
in una terra solo apparentemente
morta
noi affermavamo con tutta sicurezza
di essere il vero cristo,
quella verità
così buona e trasparente.

E il senso dietro morire,
dietro il re pescatore e la sua terra desolata,
dietro una ricerca inconcludibile
del mostro, il mostro. Il mostro.
Impazziti in una scogliera
avete osato scrivere.

21/06/2015

21/06/2015

E gli abissi
e i kyuss
e alessio


Ricoperto di cotone.