domenica 29 settembre 2013

Ghiaccio numero nove

   Ghiaccio numero nove

Stiamo costretti
alla fame reciproca
e al buio addosso.
Io e la mia pelle e la tua pelle
e il male che c’è
e il vuoto che assimila
il vuoto che siamo.

Cenere e storielle immaginarie
e ricordi
e qualche cosa in più della verità.
Ma non negate le cose.

Non è necessario poi così tanto
tutta questa malinconia
tutto questo spleen
tutto questo esistere
Come antiche idiozie
o cose che non vedrò mai e poi mai

Io e il ghiaccio
e il ghiaccio ancora più freddo.
Magre miserie bagnate.


venerdì 27 settembre 2013

Poesia per Nora # 1



Poesia per Nora  # 1

Effettivamente
l’immagine ti rende più bella,
la psichedelia dico.

Realizzo o forse me ne illudo
come
il suicidio del samurai
dei Verdena.

martedì 24 settembre 2013

Notte viola al riparo dalla furia






Notte viola al riparo dalla furia.

Parte uno: Le cupole viola e gli scheletri.

Cambi di tempo
a tratti centauri
e cani sbagliati

Un armadio scheletrico
e divento il suono
ma addirittura
i fulmini celesti
le meraviglie dello squallore
delle strade
e a volte dei miei vicoli interni

Maneggia con cura
la mia esistenza
e la mia anima
tu ti svesti e sembri
il cielo
e sembri
il tumore che conservo.


Parte due: Meccanicamente.

Tenaci diversità
le corna della sfiducia
il pianoforte nero
dell’esistenza.
Anni di paralisi convulsa
e ciliegi in fiore,
la tortura sorda
del sentirci a vicenda
Solo come cene squallide
mi ritrovo  in miserie al calduccio
ed entro nel congegno
ora ci si muove
a scatti e disagio
nel ventre di ferro
che ho io che abbiamo tutti
annaspa nel vago
umore che da qui intorno
ci spegne
e la stanza è troppo silenziosa
una vaga luce
blugrigia ci illumina
la solitudine paurosa
ci schiude i secoli dentro
ci fa galleggiare a sorte
nelle tempeste

Parte tre: Cenere

Intravedevo sempre
una città bianca
che schiaccia nuvole grigie
che schiacciano noi.

La cenere
del pavimento
qualche volta l’amore ti esclude
Allarmi viola
nella tenerezza delle anime
e non voglio
socchiudermi

Parte quattro: Io e il sole

Martirio leggero
nel bianco solare
così piacevole e immensa mattina
ogni tanto
rivedo
specchi riflessi di luce
anni passati al sole
e nel lago del cervello
mi ci ritrovo in un secondo
più annientato che mai
nel passarmi dietro
Meschina leggerezza dell’essere,
azzurra fognatura di freschezze
e luce
maledette serate
che ci evitano
e le sorti improbabili
delle piscine blu chiare. 

Annuisco alla tranquillità
ora in ogni caso
non capisco
più niente
le sere mi daranno altre sere
e le cose si svuoteranno
davvero di senso.
Mille secondi  almeno
nel riflettere
e nello sfondarsi.

Parte cinque: L’apocalisse si sporge su noi e ride.

Come davvero ti vedo non so
è distrazione e distruggersi
non più di tanto.
Magari saprai cancellare
il mio odio.

Massima tensione
elevate al cielo anni
di anormalità plastificata
e vi mangiate a vicenda
ad ogni festino.
Macchine allarmanti di plusvalore
e urla sistematiche (e dai! )
da escludere dal calendario.
Ma sposate ancora l’ansia
e gentaglia che non sa stare
mi descrive la visione dell’apocalisse.

domenica 22 settembre 2013

Buio #1



Buio #1

Credo occorra sempre
distrarci e tenerci.

Le avventure della mia anima,
cara inutile noia
tu. Tu.
Come si fa poi ad andarsene?
Non sono nemmeno le dieci,
mi ricordi
tante immensità
ed io sono davvero
troppe cose

Credo occorra
sempre pensare a sé,
non so non so.
Dall’alba e dal buio
forse impareremo
a bruciarci presto

martedì 17 settembre 2013

#2



Adesso che ne hai un sacco
non ne vuoi più,
e io e te siamo amori al quadrato
ai quali non fotte niente
dell’amore
vero,
gli uomini diventano
Hipster banali
e che sarà!