giovedì 31 ottobre 2013

Gli uomini d'affari hanno bevuto il mio sangue

Oggi il rosso è rosso
e il blu pure
ma siamo così scheletri da farci pena

E poi dalla colonna si svestiva una donna
preraffaellita mai nessuno l’accettava al riformatorio.
Si si si era la porta giusta per la via della carne
per la via della carne e del disgusto facile.
Come carezze drogate si sta si sta non si sta
e quello sì che è un disadattato!

Fra cinque anni assomiglierò al cielo
e al cimitero sotto quindi sarò migliore o peggiore.
Ti tenevi da sola, in fondo!

Meglio che le mani le nascondiamo nell’alluminio di questi cuori
che sembrano vermi romantici.
Dalla finestra ballano in tranquillità
schifezze ed elettronica forte e cerebrale
Essere è tempo

A lei mi sembra di dovere un po’ più di rappresaglia sentimentale
A lei credo darò i frutti della rivoluzione ma non dell’amore
che poi si dà tempo al tempo e le ossa le sento crollare tutte d’un colpo
o per lo meno immagino sia così.
Come un angelo suicida
ci si bagna per lo più di sangue
e non vedo altro
che feccia radioattiva
e disagio esteriore
e nevrosi più che meccanica
e psicologie da far paura.




Euforia #14



Euforia #14

Ti tieni stretta
all’eroina che sei
e sai di certe mattine fresche
che neanche…..

Loro sono cresciuti
con me, e stiamo di fretta
ogni volta
Non c’è mai pace
è sempre però la stessa
pesantezza dell’aria
e dei braccialetti
e dei volti

Ora puoi.
Non credo che le nuvole o il marmo
si spegneranno
e la tua notte è il demone migliore da sempre

martedì 29 ottobre 2013

Sussurri incantate lune.



Sussurri incantate lune.
no no no non è per nessuno in particolare ehehehehehehe

Correvi lontana come la tua gabbia bellissima
sei sei sei la carne maledetta da macellare
e ti schianti e ti schianti per sempre.
Così cambia la stagione
e ogni momento è una vita in fondo
è che sei talmente stupida…….

Oltre il mare di noi
oltre il fuoco addosso
non ci preserviamo mai non ci preserveremo mai più
dsitruggimi ci dicevamo in coro
e non serve sentire cose che non si sentono.
Non sembravo mai ciò che mi sembravo e così voi e così voi cazzo.

Altalenante nella neve tagliente
nelle gambe amiche di rasoi inflessibili
nell’inarcatura delle schiene nude
energia elettrica più di un tuono
più dolce di una vittima
miseria veloce
e presto ci sveglieremo dalle cose
e presto ci abbandoneremo al verde chiaro
e non sai non sai non sai proprio nulla
né di me né di te né di me.

Viaggi verso l’estasi incorporea
e non-amore è amare
questo è quasi sicuro per ora.
Ricordo un tempo il tramonto rosso
immagina cosa ci ritroveremo!
La vita la si riempie di follie e antitempo
no no in realtà si cerca sempre la stessa cosa.
Le vene cadono dal cielo
e così tutto è davvero rosso come è logico che sia
rimangono pochi crani di uomini a ricordarsi
un passato che forse è finzione
che in parte è finzione
e gli orologi animali forse la nostra vita
si disgenera in fiumi di pochi colori

No no no non c’eri più ad un certo punto
e così il tuo nero che è poi il mio credo
ma si può sperare che il cielo crolli

Lei
Carne
Da macellare
O da scopare.

Il mondo si schianta contro le menti
si deve prendere l’attimo
ma prima si deve prendere l’anima.
Così da te a me dal male al male
si cammina in antri di notte e coma e ancora coma
caro viola caro il mio demone carissima la fede in più niente
E lei si vergogni di averci dato si vergogni di aver dato
si vendica la luce e non ci acceca più come un tempo
Temerà lei temerà lei la viltà delle cose
e la meravigliosa mantide dell’esistere a tratti.

Oh Oh
Io cervicale dei cuori
Emicrania bianca come dea
Anti-eroina guerre guerre mancanza di azzurro.

venerdì 25 ottobre 2013

Lei (Pt. 1)



Lei (Pt. 1)

<<Tu non so sei mi vuoi…..>>
<<No….  no no non penso. >>
E lei era lì in mezzo ad un nulla onirico più che mai, sembrava una lacrima.
<<Ma è una vita che stiamo insieme!>>
<<Non significa! Io non sono e tu lo sai benissimo, visto che anche tu non sei!>>
Io ho sempre pensato che fosse la più bella del mondo. Una cosa così vaga! Così bianca!
<<Tu dici che io non sono? Bè…>>
<<Dai… dammi la mano.>>
Mi porta fuori dove c’è il sole. Lì si sta bene, lì si sta in pace.
Tutto era creato mi ricordo per combaciare con la parte migliore del passato. Dico, molte cose le avevo viste e percepite così perfette com’erano, quindi queste circostanze sono volate in tempi remoti dalla “realtà” al mio cervello e ci si sono trasferite senza che io me ne accorgessi più di tanto.
Li si stava bene.
<<Sdraiamoci…>> le dissi in una strana autostima improvvisa.
E così fu. Da lì il cielo è azzurro chiaro più della notte che mi porto dietro e tutto ha un senso nascosto non poi così bene. Lei è bellissima, ve lo giuro, qualcosa di disumano.
<<Sai… sai… tu non sbagli alla fine, è giusto stare qui il più possibile. Qui si sta così bene!>>
<<Mah! Direi che sbaglio abbastanza invece! Non credo sia la soluzione migliore!>>
Nel frattempo io comincio a toccarle la pancia, che è così candida da sembrare cotone idrofilo di mattina.
Si, l’azzurro la dipinge quasi come un’infanzia felice, e così guardarla dà un senso al nostro senso interno, e così vedo o intravedo una sorta di ordine leopardiano nella cristallina inesistenza di questa meravigliosa e fantastica stradina al sole.
<< E qual’è la soluzione?>>
<<Tu non ne sai niente, piccola! Tu non ne sai un cazzo di niente, sgricciolina! Alla fine esisti perché così ho voluto io…!!>> la guardo bene.
<<Non si può negare questo in effetti….>>
<<Ma c’è dell’altro che non riesco a percepire. Quello che ho in comune con il resto delle persone io non lo sento reale. E parlo della circostanza massima di cui partecipiamo quale l’esistenza! Aahahhaah scusa non vorrei sembrare un professore!>>
<<Tu… tu non lo so perché fai così! Sei uno stupido! Ti devi dare una regolata! Finirai con lo scomparire, o col ricomparire in un posto di cui non hai nemmeno idea!>>
<<Eh sì! Ma devo comparire prima o poi, o no? >>
<<Mah…. Per quanto ne sai gli altri potrebbero fare esattamente così come te. >>
Io la guardo ancora, regina magnifica del viola chiaro, cara estremità della mia immaginazione, perfezione disautentica di questa morte della fenomenologia.
<<Bè…. non posso dire che questo è sbagliato! Non posso nemmeno dire che è vero però! >>
<< Un po’ come tutte le cose in fondo!>>
Lei è perfetta per me.
Anche questa stradina  e i prati che ci stanno circondando.
Avevo i piedi poi immersi in una piscina, guardo il contorno.
<<Ho paura che non potremo mai amarci. >> le dissi.
<<Oh! Ma non devi avere paura di questo! Se tu mi amassi, in un modo o nell’altro io perderei te e tu perderesti me! E io non voglio perderti! Se ti perdessi, perderei anche me stessa! Nessuno saprebbe più chi sono, nessuno saprebbe nemmeno che sono esistita, che sono reale, che ho la parvenza di essere reale per te!>>
<< Sì ma io per colpa tua perdo la mia realtà! Io per colpa tua non sto esistendo da un po’! >>
<<Ah non prendermi per il culo! Tu potresti esistere se solo lo volessi! >>
<<…………………………………………>> le risposi guardando il cielo e le poche nuvole.

Nell’ambiente ritrovo ora la tranquillità che poi è la felicità. 
So che non la ritroverò mai se non qui dentro, è così chiaro! Dovrò ucciderla! Senza farla soffrire però.

domenica 20 ottobre 2013

Ha cominciato a piovere



 Ha cominciato a piovere

Mi incontravo un poco tardi a dire il vero
su questo treno che si prende da una vita
Il modo in cui ci uniremo non è cosa
che è possibile vedere.
Ma tanto chi se ne frega!
Le piogge strariperanno
dai cuori azzurri
Le mattinate dureranno giorni o secondi
e il tempo interno non si schiude mai alla verità.

Sai non è bello cercare la freschezza
o rendermi conto all’improvviso
che le foglie macchiate nere
sbudellate al sole
hanno alla fine una forma dannatamente bella

Come d’altronde tu sei all’infinito
io mi descrivo di notti blu chiaro
e deserti e deserti si sono avvolti
nella mesta guerra delle anime
Luce serafica mi piace molto il viola del buio
così ci si annienta nel vuoto inutile meraviglioso
delle cose
e il panorama da qui è meglio della realtà
qui ti puoi bruciare e consumare in pace

Dopo tutto sto sveglio nel cranio
e mi dorme accanto l’anima
e qualcuno si sfracella sempre
quando succedono queste cose.

Credo che un giorno neanche di ciò
si avrà memoria