lunedì 7 ottobre 2013

Meravigliosa.

Meravigliosa.

Alla cenere di ciò
temo mi arrenderò
ma cosi si sta più che bene.
Non interessa a nessuno.
Ma anche nei miei ghiacci
torna qualche volta l’inutile.

Degne di nota le vipere
ci imitano
e ci rosicchiano piano
discorsi eterni sulla mia fame
di altezza,
eyeliner.

Lì era come l’oriente
addosso a noi l’atmosfera
azzurrissima
l’eterno agitarsi
della freschezza
disegno la paura che si ha
della tranquillità,
i brividi alle immagini.

Dormono i contorni
e al freddo
ci si può concedere
per un po’ di velocità
domani magari.
Dietro il desiderio
che hanno di sterminarsi
il torace
dietro l’annullamento
di qualsiasi stupore
andiamo per le cavità dei corpi degli altri
per trovarne il senso.
Cominciavo a sentire
le ossa del cuore
e le cimici dentro la vita,
ricordarsi delle cose
le rende migliori.

Divorerai anche l’ultima,
anche i passati,
il tempo muore più che mai
io temo
e mi basta stritolare le notti
e il loro candore d’alba


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