sabato 30 novembre 2013

Sono tutte cazzate…

Sono tutte cazzate…

Oh piccolina crescerai
crescerai male
avrai le tue emozioni a comandarti la vita
come me
e te ne andrai consumata

Lei ora mi provoca infinita compassione
è stata così dolce
così folle e fuori di testa….

Quando avevi sei anni
non odiavi gli uomini
non avevi paura di darti via
non avevi paura di perderti

Ogni giorno la stessa umidità
lo stesso freddo
e si comincia a vedere il lento
e surreale colore viola della notte
e non abbiamo i soldi manco per campare



5:17 APERTURA COMMOZIONE ELIDE

5:17 APERTURA COMMOZIONE ELIDE

Sì c'era una scogliera abbastanza limpida 
e il vetro dell'aria si restringe addosso 
Polvere di droga 

Entravi male dalle porte 
infondo non si aprono mai 
l'autocoscienza kantiana 
il degrado dormire nella luce sporca 
lampioni stretti quasi morti.

Poi ti sei svestita
in un trip
e mi congelerai completamente
lo spirito
e d'altronde
tutto appare uguale al vento o alla pioggia
in queste fragili realtà
ehehehe

Buio. Il rumore di fondo della terra
è la paranoia cosmica
è l'irrealtà quotidiana

domenica 24 novembre 2013

Nove novembre



Nove novembre

Che scomodo il letto
dove dormirò oggi,
ancora qui è estate
e siamo a Novembre!!!
Mi ricordo gli shock
per l’adolescenza
mi ricordo l’azzurro odore
che avevi.

Poi credo ci siamo nascosti

Eri lì e qui non so descrivere
le immagini.

Il freddo che sentirò
Contate su me stesso!!

Le immagini di te
mi sono apparse
per qualche attimo
anche se ti odio…
Tu sei stronza e borghese come tutti.

Ho pure l’eternità
che mi splende addosso!

Nel viola tranquillo
della città scorreva
la notte
e d’altronde
cumuli di vestiti
e di fastidi quotidiani
e di festini ebbri
si affollano
in antri di menti tossiche

sabato 23 novembre 2013

Scrivevo 私は居たくない です



Scrivevo 私は居たくない です

Scrivevo  私は居たくない です
ma non sapevo come
in questa verde foresta
ombra ombra
di certe notti interiori

Fra qualche anno
anche questo sarà un periodo

Eri foglia come una rossa discesa dal cuore
e saresti stata ancora più piccola
Eh mi ricordo
cose mai esistite
nei viali gialli
di autunni nuvola, grigi, freddi
e sole

D'altronde occorrerà pur
prenderci a calci
via dalle strade
e in entrambi c’è il male
ci dev’essere

Oh oltrepassami
sono un bell’uomo
vaffanculo direi
tanto ormai al caso
è diventata reduce
l’esistenza

Si avrà trent’anni
si ripenserà poco in fondo
alle cose passate

Con le medicine se ne va via
la colla
e ci si stacca
superbi nel clamore
delle circostanze,
così elettrici l’un l’altro
estreme immagini in menti strafatte

La luna
extra-large donna nuda
in spiagge ispanoamericane
(Ave Maria!) e ti vedo sembri l’angelo
e nella sabbia penso vorrò morire.
Inizialmente ho guardato
la mattina
oh bianchi candidi eserciti di sole
lì dentro credo ci sia tutta la mia memoria
Ora insetti
su felpe verdi americane
ci scoprono in camerette poco affittate
a disgregare ciò che resta
di atomi
siamo la gocciolina emotiva di saliva
siamo adesso i nostri corpi spenti

D'altronde si vivrà ancora a lungo
spero il sole ci seppellirà vivi.

domenica 17 novembre 2013

Nella mia mente


Nella mia mente

Come ora non ritrovo parole
per descrivere la dolcezza inesistente
ma è brutto pensare che non sei...
Azzurra e bianca e poi
sei stata per qualche tempo
come il respiro meno asmatico
come la vernice gialla sulle case
come i prati

eterea forse eterna
tutto è un errore
e non mi fiderei
delle persone strane
e a lungo andare
ci siamo circondati
di simili
e nell'orizzonte arancione
mi sembra di vederti
da sola.

è come se io
non sapessi
trovare
 e come se noi
non sapessimo morire
solo per un soffio ogni volta

anche da qui
anche da qui
immenso davanzale che dà sui ricordi
come accordi tristi di mi minore
l'anima squillante per bene
alla paura di non ricordare

In fondo la memoria
ci resta
e il presente per poco
e il futuro per niente
In fondo
da cervelli viola notte
a lacrime blu come i sogni
a parole a parole a parole
a cose stentate

Nella borghesia
spinosa
ci cade la grazia per terra
l'uomo annulla
l'uomo

Si stancheranno
di comprendere
questa lingua
e le rose della mente
e lo spirito non sa che collezionare
e conserva tutto ciò che è e non è

e deliriamo come sempriterni ultrasuoni
e non credermi quando parlo
non credermi quando sto zitto

Oh ora tutti
ad un livello solo
di AIDS
qualcuno potrebbe dire
che stiamo svanendo
altri ci chiamano giovani!
Tutti nel vestito migliore
la domenica o il sabato
giorni come altri.
Ci sveglieremo sarà mattina
magari per sempre
e tutto ha un suono davvero dolce
davvero spettacolare
mi chiedo la bellezza che cos'è
ma qui anche la neve ha un aspetto pulito
anche tradirsi e non pensarci
anche non stare in piedi per più
 di qualche secondo.

dirò di te sempre il meglio
dirò di me qualcosa di oscuro
ok ok voi tutte
attraenti come schiene o violini
state semplicemente nella mente
e questa è l'inquadratura migliore
che ti potesse capitare
mi sembri perfetta
come i giardini nell'estate di un 2000
o come non so

martedì 12 novembre 2013

Dal mio balcone?



Dal mio balcone?

Ed io come la luna
sono in parte ombra.
Mi sembrava di scorgerti negli occhi
qui inesistenti
oh oh la tua vendetta insomma l’immaturità
di nascere così sulla terra
in depressioni da stupefacenza
in grigi sublimi per noi stessi.

Così ci disse la moda
o i demoni dietro le nuvole,
ritardati nell’empatia
io ti amo
ma se non servi tu non servo io
se cresciamo oddio vedo le fiamme
che già vedevo
e tutto lentamente si allunga o si dilata
e in questo minuto e mezzo di pausa
confesso che ho la notte
abbiamo la notte in mano
così contorta e perfetta
come panchine lasciatesi al sole.

Il silenzio di fondo della terra
il silenzio di fondo del tempo
morire d’amore
esercitarsi ad amare
e non credevi ai tuoi occhi nerissimi
e non credevi alla tua pelle annegata prima di ricoprirti.
     Mi sei sembrata talmente stanca…..
Vorrei di me.

Lentamente tu sei diventata
più della luna
e meno di niente
la pitch bend mi distorce l’anima
e quattro giorni consecutivi
di coma
ti riportano liete verità
chiarissime che non ricordo.

domenica 10 novembre 2013

Scaraventato nella nullità delle valvole



Scaraventato nella nullità delle valvole

Un albero si accarezzava le budella noi.
Calma la natura sia acceca da sè per il bene di sè,
contaminava persino l'elettrica deviazione del cuore.
Come candele quindi ho pregato
che nessuno scommettesse mai sulla cera.

Io odio.

Temerari nascondigli sono gli eucalipti
nel cranio, e i fiori azzurri, e gli amori immaginati.
La finestra ride e fa paura perchè ha paura in fondo.
Stavamo morendo già un anno e mezzo fa almeno.
L'erba mi ricorda certe cose incerte cose tranquille.
Capirei, capirei...
Foglie e poi il fuoco addosso squaglia le finzioni,
litri di cuori gettati al ghiaccio.
Continua a vibrare, penso di no
Io e le pietre e le circostanze appiccicose.

Ma non resuscito da tempo
e faccio paura alle madri e alle mogli
e alle lesbiche no –

Mi manca molto il tempo.
Addosso a me poi sento
solo me.

Cinque cingolati distruggono
di noi lo spazio che ci separa.
Eppure ancora temo di essere
l’ascensore che non porta a niente.
Sparami dicevamo assieme io e il nulla
così delicati e distratti da sembrare piume innamorate.
Stretti nei confini di noi stessi egoisti e capitalisti
sei tu sei tu l’HIV, nella perfezione macchinosa
perdo le sfide non ne ho più.

Stranamente qualcosa mi batte
e non rifletto poi tanto sul muro.
Signori deficienti di avvenire mediocri
di alberghi in una apocalittica mattinata
la crisi del cuore  la cementazione delle pause incandescenti
e poi mi distrarrò così tanto da apparire invisibile
agli occhi di chi vede ciò che non c’è.
Idioti così si balla tranquilli
nei ventri disossati il macello ha riaperto finalmente.
Mi sento acido che inietta acido che inietta acido.
Alla pelle sostituisco alluminio e plastica scadente
e la specie in cui mi ritrovo non esiste
e almeno non ho coraggio e almeno mi è rimasta la fretta
e stiamocene zitti fino alla prossima vita
di certo nel futuro starò veramente male
ora ho l’immediata consapevolezza del cotone addosso a soffocarmi
mi innamoro esclusivamente dei vortici.

giovedì 7 novembre 2013

Oh

E poi assistetti con orgoglio
al momento in cui facebook
diventò arma di disagio borghesia insicurezza
e di nuovo borghesia.

lunedì 4 novembre 2013

Bianca soffice nera.



Bianca soffice nera.

Avevamo la notte solo lei in testa
un’altra alba scompare
un’altra luce.
Ma qua arriva il buio,
ehehehehehehehe,
che ne sappiamo della bellezza?

Così non si sta
e siamo pieni di tossine e germi.

Lei cielo e atmosfera perfetta
lei e i brividi che sembrano sintetizzatori
usati in fretta e ustioni sulle dita.
No no non vorrei non credo vorrei
vedervi cadere quindi morire nell’amore
vedervi credere quindi cambiare.

Che dolce esplosione di stelle e dolore che sei.
Che dolce architettura fatata.

Ma qui arriva il buio, ci ricopre velocemente
le sfide e le anti-voglie,
e adesso le fiabe di cui loro parlano
le vedo rinascere attorno
e adesso l’azzurro che si cerca
mi dà qualche lieve dose.

Così di giorno sono stato tranquillo per qualche ora
a guardare il male che sei e che sarai
e di sera ho bruciato bene e in pace
come solo lei può farci ardere
e di notte ho creduto che ne saremmo usciti in un modo o nell’altro
ho creduto che domani esisterete
e che l’elettricità scompaia dalla luce

Prima o poi nuvole nell’orizzonte estremo
scende il sole più rosso scuro che mai
e non si cercano le lacrime adatte
si palesano sorrisi nevrotici come albe in cancrena.

Dai! Oggi è stato bello!
È stato azzurro!
È stato fresco!