martedì 12 novembre 2013

Dal mio balcone?



Dal mio balcone?

Ed io come la luna
sono in parte ombra.
Mi sembrava di scorgerti negli occhi
qui inesistenti
oh oh la tua vendetta insomma l’immaturità
di nascere così sulla terra
in depressioni da stupefacenza
in grigi sublimi per noi stessi.

Così ci disse la moda
o i demoni dietro le nuvole,
ritardati nell’empatia
io ti amo
ma se non servi tu non servo io
se cresciamo oddio vedo le fiamme
che già vedevo
e tutto lentamente si allunga o si dilata
e in questo minuto e mezzo di pausa
confesso che ho la notte
abbiamo la notte in mano
così contorta e perfetta
come panchine lasciatesi al sole.

Il silenzio di fondo della terra
il silenzio di fondo del tempo
morire d’amore
esercitarsi ad amare
e non credevi ai tuoi occhi nerissimi
e non credevi alla tua pelle annegata prima di ricoprirti.
     Mi sei sembrata talmente stanca…..
Vorrei di me.

Lentamente tu sei diventata
più della luna
e meno di niente
la pitch bend mi distorce l’anima
e quattro giorni consecutivi
di coma
ti riportano liete verità
chiarissime che non ricordo.

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