mercoledì 23 luglio 2014

Il muro



Il muro

Noi stipati
imbarazzanti
o forse solo io,
una lussuria di pornografia,
a Tahiti la verginità
è una volpe
avvolta al collo
di ragazza occhi rossi
e dita piegate,
è il meglio che si possa desiderare
una paura docile
ma non addomesticabile,
come un Messia
sporco di se stesso
e lucertola dentro.
Sprawl II
all’eurocash ci sono cresciuto

Sotto  un palazzo
l’untore
anche lui può amare
le piccole ragazzine
che non crescono
e sparecchiare se stesso
una volta ogni tanto

Lo stesso giro di lance
e legni
e scheletri armati
che escono
dal buio di due foreste,
la girandola dirà
“ Il numero 2,
tu dovrai essere
imperfetto e illegale,
non ci si riunifica”
peraltro allora amerò
anche le pussycats
anche le costole morbide
che non avevi
anche il Terrore in persona
e ci saremo masticati per bene
grattati da canini
fino all’osso più spento

In fondo al tunnel
lava immateriale
che respira,
m’illudo che si possa uscire
e nel frattempo
nasco e nasco e nasco
come una casualità per mille
come la terra dei fuochi
come una cimice

Strangolerai anche quello
per allungargli l’orgasmo,
all’orizzonte Nelson si barrica nel Grande Albero
e va via,
noi stronzi più delle iene  eroinomani,
il caro Louis
ama una bambina di sette anni
in un’eterna
partita a scacchi
e ci sbraniamo
o al braccio destro
o a quello sinistro,
è il Mattatoio
pieno di grassi abomini
pance squarciate
che vomitano
un acido verde e pepsina schifosa
su arbusti
che è da quando sono nati
che soffrono
perché dovranno appassire

Cercherò di spiegarmi:
il demone si agitava
troppo
in un castello nero.
Entreranno, dunque,
schiere e schiere
di bambini morti a caso

Non ho pietà
per la burocrazia
.

Il mattone cadde
in un marciapiede giallo
sul blu
da un muro acre
e non spaccò la testa a nessuno
Sento che assisterò
ad uno di quegli avvenimenti
antropologicamente
distruttivi,
ci devieranno tutti
come sette miliardi
di croci
esposte al vento del veleno,
esisterò da foglia
in una foresta
di Tristàn da Cunha
a nessuno importerà
niente.


Eri lo schema logico
delle coincidenze
sembravano sacerdotesse
intente a sforbiciarsi
sull’ombelico di Delfi.
Tutto non ha avuto
il coraggio di esprimersi

Mi incammino
e i sobborghi
mi ricordano
una felicità cielo always changing
e tutto unito a tutto

Scapperò dalla dimensione,
non deve essere per forza impossibile.

Solo dopo Nietzsche
tutto ebbe senso.

martedì 22 luglio 2014

Mary



Mary
Mary è durata poco perché era debole.

Tanti saluti al Generale Dumbo,
giuro che scriverò pulito
e che riderò.

Il fantasma
uno spirito mai pensato
l’insignificante miscreanza

Una pergamena le cose messe al sole
nella biancheria del tempo,
non rovinarti la paura che hai
e la pietra
cade volontariamente giù.
Alla prima titubante
esperienza della morte
ci hanno deriso un po’ tutti

Un grillo
le tenaglie dei ragni

Un testimone
venuto fuori dalla Pluviale
non vorrà piangere più
non vorrà farsi dipingere più


*


Patetiche
le centotrenta baionette
unica arma in dotazione
nel deserto
dei respiri
dell’anima

Frattanto le cose
prendono vita
una ad una,
il tremendo
rumore
delle bambine

Sottointeso:
Io non sono.

Maldestri
nell’impero delle tenebre.
Il dentista mica è gratis!!

Dalla cellula sporca che sei
dal tifo che sei
una tomba per due
un orizzonte
incatenato per forza
sbranato dagli insetti
e meticoloso
nel suicidarsi
col cervello.

Pienamente d’accordo
a non stempiarsi
e a terminare
il vagone.
Cominceremo dall’India,
contorti
e pace mai

Non posso capire
di certo
la gravità
dell’avvenimento
e Paura
invecchia con noi
come noi

Tanti dannati saluti
al capitano!!
Che sia chiaro
che la sorte non sorride
che le lamette sporche
intendono e fanno.
Il ramificarsi
in cortecce
la pesantissimi conclusione
dell’Arcadia
il moribondo
il comandante sporco dentro
l’intimissima mannaia
oppure Seung Mina
che bella che era

Non tagliuzzarti
non vestirti bene,
l’anima pretende
di riascoltare tutto,
l’opossum si macchia
del peggior peccato
tutti quanti dipinti
di rosso e blu
nella battaglia
del ventre bianco
contro il ventre nero

Stipare
pezzi di stomaco
nei barattoli  di vernice verde,
provaci ad oltrepassarti


*


Piccola pietra
sul lago temporale
è cominciata da un pezzo
la vita.

Il cervo
“Siamo troppi”
e si fracassa la testa
su una conifera.
Mostri partoriti
dal Social Network,
scommetto che non mi ameresti.
Comunque
i laghi del Kazakistan
il sale come piaga dell’anima.

Il fiume non torna più,
tetra la dimensione
che ora non puoi vedere,
fortezza-ossa
niente in caverna
oh buio devastami
prima non vedrai niente
poi ti ci abituerai,
il ciclo non si chiude
e non si potrà mai sapere
quanto tempo mentale
c’è qui sopra

Ai tempi
solo i veterani
avevano il coraggio
di bestemmiare,
quando Artiom 6 dita
fumò addosso a sua figlia illegittima
per riscaldarla,
e il coltello
venne fuori fin da subito
in quella guerra
di calci e scimmie.
La fabbrica dei mostri
generò noi nel tempo,
un concetto
che non si può spiegare


*


Scappare
implica
foglie
e nascondino con Caos
pirotecnico
l’orizzonte
meccanicamente
scarnificati
all’osso

Galline
che mangiano altre galline
dal buco del culo

Non voglio
che le cose
rimangano morte

Spilli in blu sangue up-side down
epigrafe  scintilla
in circa
2 dosi complete
di notte
la paratoia
sopra di me
ali


*


Era il 18 luglio
perché non era
né il 17 né il 19

Mi mancherà
per troppo tempo.
Dopo Columbia
sta salendo dentro di me
l’inesistente,
non è obbligatorio che la penna scriva.
Voglio spogliarmi
davanti a tutti
e avere braccialetti
brasiliani,
oserei persino
morire!
Mi manca tutto.

Capite ciò che volete,
“Abbi un po’ di rispetto
per questo stronzo del cazzo”

La partita verso dicembre
rivelerà chi è il più forte
e io non ci sarò

Sono molto contento che:
-Tu non sei vera
- I ciclopi rinchiusi
abbiano polsi
per tagliarseli
in autunno

Mary se ne è andata in fretta
era fragilina,
il mio corpo è muto come una manta
ma non ricopre se stesso
di carità.
Il fuoco se ce l’hai addosso
può anche essere piacevole
in determinati momenti
intimi

giovedì 17 luglio 2014

Cytherea squirt queen

Cytherea squirt queen

Un divertimento 
pista morte gelidi 
e tinture di iodio non somigliano 
a diamanti cancrenizzati in pelle rancida 
da sempre mi è stata stretta.
Sorvola il Nightmare 
e l'appassire 
che ci fa? 

Non troverai
l'anima
e non le toccherai
nè le mani
nè il clit

Spine intorno a gesù
rotto dentro
e paradossale mutamento
in glifi incomprensibili su vene spose spoglie
Tradurre un linguaggio osceno
di poesia che viene dal vomito
del primo o del secondo anticristo arrivato dopo il traguardo,
setaccerò anche lì.

Il deserto mi ha mostrato te
verosimilmente scheletro (te lo meriti!)
sorpresa ad adirarti con le rose bambine
perchè non avevano fatto niente,
no no
non come L'odissea
non come loro acidi

Il testimone pagato per dire il vero

piccole pietre accatastate sul Gibel
ricordano una parentesi graffa di infinito
e sofferenza, ricordano
che andiamo a male in progressione geometrica,
oppure il bidoncino di benzina
non esplode quando dovrebbe come dovrebbe

mercoledì 16 luglio 2014

An Ending



An Ending:


È finito l’atomo dentro di noi
un club favelas e troie
è il tuo senso di colpa Payne
che ti spinge a farti del male
e lo sai.
Il tempo e io con la mia anima
amo dall’interno,
si vede solo la collina
e dio un po’ sporco
non si sdraia davanti al sole (per questa volta!)
L’albero gli si drizzano dentro tutte le cose che pensa.

È stato. Una piccola prostituta scadente
è lei che cerca di adescarmi. No, non è un trans.

Ha piovuto di nuovo. Scado.
I tentacoli nemmeno li vedi muoversi
che già ti hanno avvolto tutto.
I marinai pelle di sale e Sine Lead
un luogo mentale come tanti
un universo dischiudibile solo oltre il suono.
Eccoti. Non bionda. Intenta ad autodistruggerti
e ad innescare le bombe-scheletro dentro di me
dopo Agosto.
E eccita l’idea di sbattersi
e di cadere male
e dell’annientamento/macello
quello nella piazza
oltre il portale per l’inferno nella metropolitana.
Ho temuto di esplodere,
vorrei esplodere.
Dovrei rassicurarmi
del terrorismo
e dei passamontagna del Comando Sombra

Tu, una volta l’ho leccata. ¿O no?
È idiota spargere il proprio corpo
giù dall’argine,
i grillitalpa lo mangerebbero tutto.
Il mio cervelletto in un luogo
di viola shocking e pietra lavica,
è colpa sua.

¡Hanno preso Baldur’s Gate!
¡Hanno preso Baldur’s Gate!
Tanta mitologia andrà sprecata nella cenere
sulle pendici del Vesuvio un sacco di lacrime.

’71 e acidi e Inghilterra.
In cubetti di ghiaccio
intrappolati forse volontariamente
o forse queste cose non si devono insinuare.

An ending
conta molto di più di quanto possa sembrare,
regali non te ne farò a prescindere.

Ho in mente il destrutturamento
di una componente quasi totalitaria
non fluida di eventi e percezioni soprattutto percezioni.
Navigare nell’angoscia del Gorilla di fronte al fulmine
nella faccia –vaiolo-luna lei non ci ha mai chiesto
il vaccino per la cura del blu.
Il numero 2 non fateci troppo caso
il paranormale fa comodo all’economia del sistema vita
e perché dunque non effettivizzarlo?
La testa si aprirà come gambe
il bosco casa del Maligno
il bosco casa del Maligno
Satana non è poi così male
gli anticristi mai crocifissi
non sono poi così male.

Che bella metonimia il dolore
soprattutto se più che vero è falso.
Una percezione è la zampa dello gnu
avvelenata dalla bocca schifosa del Drago,
un titano non piange non gliel’ha insegnata nessuno
e la nostalgia e il regno del Caos.

Un cielo di Carnage e vene strizzate
noi non avvolti di noi
non complementari di noi
inzuppati nel fainomai/sangue
è tutto l’apocalisse nei minimi dettagli
è stato tutto la fine se così si può definire.
Il verme nidifica cosce di lusso
il suono è più importante dell’immagine sensibile che può verificarsi dopo.
Toglierò il meno al numero
ma niente si soddisfa di niente
niente esiste di niente

Il piccolo figlio abbruttito di Maya
come un Indios con 3 occhi e l’arco di latta
ha tutto lo scibile riflesso in faccia
nella foglia di fico sconcia
sulle tue intoccabili grandi e piccole labbra.
La salamandra grigio chiaro
rossa nella cresta e negli artigli
si muove a tempo col nulla verde,
il rom del V secolo già sapeva saltare il cancello appuntito
meglio di noi .

L’esplosione del 1883 colorò di rosso il tumore di Gaia
noi testimoni mai vissuti della mega-maciullazione del tempo sul tempo.
L’occhiolino sguercio del cadavere
troppo tardi per non coglierlo.
Guardandoti masturbarti nella tana della follia
non ho capito molto.
An ending per Calsifer
state tutti muti
state tutti muti
chè il veleno non è così diverso
dall’antidoto

 

lunedì 14 luglio 2014

Il Sig. Velociraptor



Il Sig. Velociraptor

Incendiato
l’appartamento
dai Covenant,
il plasma ti corrode
tutta l’armatura.

Le rane
con la schiena azzurra,
ho mangiato me stesso
diametralmente opposto.
Nell’Afterlife
la prostituta
avrà capelli strani
in serate illegali
dentro un turbine.

Schifosi come un’ernia
nel fianco del Jaguaro

Il Sig. Velociraptor
svisiona in un modo assurdo.

Un gioco davvero perverso per scelta propria
e Orfeo scende sempre
verso l’inferno
è il suo ruolo.

La danza delle Scimmiette
la cenere piove ancora,
fiumi d’eroina
calmano ancora
strade
e la police  in realtà ci sguazza dentro,
droghe di ossidate ruggini e clorofluorocarburi
tutti sparati in testa

Un calore di catena
piantata nel cardias,
il coraggio manca
il coraggio manca

Mi tufferei
nei miei 5 anni,
un bianco che strattona ovunque
e lavanderie
e gomma verde
e geki
e miserie belle da ridere
impestate da vermi di ogni dimensione.

Tante tenaglie in fila
si mettono a pregare.

Non chiedermi
di vivere