mercoledì 16 luglio 2014

An Ending



An Ending:


È finito l’atomo dentro di noi
un club favelas e troie
è il tuo senso di colpa Payne
che ti spinge a farti del male
e lo sai.
Il tempo e io con la mia anima
amo dall’interno,
si vede solo la collina
e dio un po’ sporco
non si sdraia davanti al sole (per questa volta!)
L’albero gli si drizzano dentro tutte le cose che pensa.

È stato. Una piccola prostituta scadente
è lei che cerca di adescarmi. No, non è un trans.

Ha piovuto di nuovo. Scado.
I tentacoli nemmeno li vedi muoversi
che già ti hanno avvolto tutto.
I marinai pelle di sale e Sine Lead
un luogo mentale come tanti
un universo dischiudibile solo oltre il suono.
Eccoti. Non bionda. Intenta ad autodistruggerti
e ad innescare le bombe-scheletro dentro di me
dopo Agosto.
E eccita l’idea di sbattersi
e di cadere male
e dell’annientamento/macello
quello nella piazza
oltre il portale per l’inferno nella metropolitana.
Ho temuto di esplodere,
vorrei esplodere.
Dovrei rassicurarmi
del terrorismo
e dei passamontagna del Comando Sombra

Tu, una volta l’ho leccata. ¿O no?
È idiota spargere il proprio corpo
giù dall’argine,
i grillitalpa lo mangerebbero tutto.
Il mio cervelletto in un luogo
di viola shocking e pietra lavica,
è colpa sua.

¡Hanno preso Baldur’s Gate!
¡Hanno preso Baldur’s Gate!
Tanta mitologia andrà sprecata nella cenere
sulle pendici del Vesuvio un sacco di lacrime.

’71 e acidi e Inghilterra.
In cubetti di ghiaccio
intrappolati forse volontariamente
o forse queste cose non si devono insinuare.

An ending
conta molto di più di quanto possa sembrare,
regali non te ne farò a prescindere.

Ho in mente il destrutturamento
di una componente quasi totalitaria
non fluida di eventi e percezioni soprattutto percezioni.
Navigare nell’angoscia del Gorilla di fronte al fulmine
nella faccia –vaiolo-luna lei non ci ha mai chiesto
il vaccino per la cura del blu.
Il numero 2 non fateci troppo caso
il paranormale fa comodo all’economia del sistema vita
e perché dunque non effettivizzarlo?
La testa si aprirà come gambe
il bosco casa del Maligno
il bosco casa del Maligno
Satana non è poi così male
gli anticristi mai crocifissi
non sono poi così male.

Che bella metonimia il dolore
soprattutto se più che vero è falso.
Una percezione è la zampa dello gnu
avvelenata dalla bocca schifosa del Drago,
un titano non piange non gliel’ha insegnata nessuno
e la nostalgia e il regno del Caos.

Un cielo di Carnage e vene strizzate
noi non avvolti di noi
non complementari di noi
inzuppati nel fainomai/sangue
è tutto l’apocalisse nei minimi dettagli
è stato tutto la fine se così si può definire.
Il verme nidifica cosce di lusso
il suono è più importante dell’immagine sensibile che può verificarsi dopo.
Toglierò il meno al numero
ma niente si soddisfa di niente
niente esiste di niente

Il piccolo figlio abbruttito di Maya
come un Indios con 3 occhi e l’arco di latta
ha tutto lo scibile riflesso in faccia
nella foglia di fico sconcia
sulle tue intoccabili grandi e piccole labbra.
La salamandra grigio chiaro
rossa nella cresta e negli artigli
si muove a tempo col nulla verde,
il rom del V secolo già sapeva saltare il cancello appuntito
meglio di noi .

L’esplosione del 1883 colorò di rosso il tumore di Gaia
noi testimoni mai vissuti della mega-maciullazione del tempo sul tempo.
L’occhiolino sguercio del cadavere
troppo tardi per non coglierlo.
Guardandoti masturbarti nella tana della follia
non ho capito molto.
An ending per Calsifer
state tutti muti
state tutti muti
chè il veleno non è così diverso
dall’antidoto

 

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