martedì 28 gennaio 2014

Poverissima taverna



 Poverissima taverna 

Misto di Necrofilia
& Disagio ultra-post-liceale
negli anfratti è rimasto poco
Di noia e di luce
ho sempre vissuto
o nella gelosia
di certi serpenti
ma di che si sta?

Antenne paraboliche
meglio morti
è borghesia è borghesia
naturalmente
le mode a destra
le anime non muoiono mai
di ottimismo
in meste navi
cerca la perfezione
cerca le poetesse maledette
muori di realtà.

Essendo assente mi ritirai
nelle fornaci dell’istantaneità
tra mandorle e persone andate a male
un po’ di plastica
Oh in quel bagno ritornerei
all’età azzurra
in cui niente è niente
e sicuramente tutto
Da lì rivedo anche
una sorta di vecchiaia
malriuscita e malinconica
di cinematografi grigi
di estati quasi meravigliose.

All’indietro dietro di me
un covo di ubriachi e tossine
forse è meglio derivare
forse è meglio l’ironia
Ad ogni mentre corrisponde
la stessa tetra elettrica luce
e sul fondo si vive
di eucalipti e savane spente
Persino io ascritto quasi ladro
persino lei come il vaccino di troppo
o la pedofilia a gratis
o la verità

Mi sembrava strano
morire d’asfalto e di sensi
e dipingersi di vernici metallizzate
e starsene in coma
a criticare l’amara spiaggetta
che c’è
dentro di te

domenica 26 gennaio 2014

All’inizio del pomeriggio

All’inizio del pomeriggio qualcosa non quadrava come doveva quadrare, le sillabe non le riesco a capire
eccetera… ma che maledizione! Sono impegnato da una vita in frammenti di spazio pieghevole
e piccole dimostrazioni di merdosità esistenziale. Almeno a me, almeno a me, almeno a me manco,
non ci si capisce proprio più niente.
La luce si è divertita parecchio la luce si è rincretinita senza nemmeno badare alle conseguenze
Qualche anno fa ricordo quel cancello verde( per proteggere i borghesi ) che si ammanettava alla sua metà perfetta, e noi no e noi mai!!
Ma perché si è giovani! Ma perché si nasce già fratturati, si nasce già deviati, si percepisce a mala pena la differenza tra l’inesistenza e l’esistenza.
Le età non credo esistano i nomi non credo esistano, tutto è una vacanza che va male, L’Universo stesso è solo il parcheggio abusivo di questo tremendissimo pericolante corpo inscheletrito che bene o male abbiamo tutti.
Quindi ci si lascia macerare dal tempo, ci si lascia triturare dal tempo, le durate vengono calpestate da giganti drogati e mesti.
Poi suonavo il citofono sempre allo stesso modo e tu comunque rispondevi sempre in quella maniera
psico-depressiva che hanno i cipressi o le vedove, e passavo tutto contento dal mondo della muffa a quello della malattia mentale
Insomma
non credo
alle mogli
non credo
a niente
e a tutte quelle concubine schizzate che sorridono da discoteche di plastica.
Perché poi dannazione quelle stanze aristocratiche
si riempirono di sangue e anonima derealizzazione?
Io in te forse vedevo la dignità adolescenziale, la fortuita casualità, i marciapiedi etc.

Si è stancato di ricordare ha aperto i polmoni alle anomalie della vita si è messo a urlare magari muore
Io divento ogni giorno più deficiente e blu. Altrettante fiamme le vedo ardere sulle ciglia dell’esistenza
e poi sì il crollo della testa, sì l’anima imbastita di minchiate, l’edonismo, la meccanica sbeccata delle conseguenze, il partito dell’incoscienza, l’irrisione, per vivere bisogna almeno essere belli.



Come lesbiche in spiaggia



Come lesbiche in spiaggia

Fede in più niente
ormai siamo scesi più
giù
delle anime mi chiedo sempre
come stiano

Andavamo a qualche serata
eppure volevate solo qualche medicinale
e intanto
si sta intorpiditi
in ferri enormi
ci va più che bene
vivere più vite
ed essere l’ombra
delle circostanze buie

la pioggia sulle scarpe
“Luna” ci rimarrà in fretta
le ceneri sembrano insetti
mi capita di percepire
non tanto voi quanto
voi stessi
Di blu di blu siam tutti
le coste azzurre mi sembrano
cose necessarie alla vita
di un uomo
ai bambini dietro il cervello
toccherà la sedia elettrica
purtroppo.

In te c’è
la decadenza fatale
che si nasconde
e dai tempo dai tempo
alla bellezza aliena demoniaca
e a tutte quelle frette esistenziali….
Breve lingua che hai
Quando me ne andai
tutto tornò come prima
che cosa orribile starci in piedi!
Tu non sai che saresti perfetta
per me o per Baudelaire
Dei dolci abbracci ricordo poco
forse fra qualche anno avrò più brividi
nelle braci del cervello
da poter baciare
L’odore dei rettili non se ne andrà mai
e così eleganti vi ucciderei tutti




Berrò più spesso
da quella fontana
nel verde metafisico
dei pixel
da lì ci si può muovere
verso universi stretti stretti
e cannonate sul cranio,
oppure crederemo per qualche ultima volta
al super-piacere che c’è
nel riuscire a determinarsi

Tutte le coincidenze
si scontrarono a caso
come flotte di respiri sporchi
come distese di notti

lunedì 20 gennaio 2014

1 anno con Roberta Sammarelli



1 anno con Roberta Sammarelli

Io con lei qualcosa di poco vero
e intanto la stanza diventa grigia
ma è giusto è una cosa bella

Io con lei mi comporterei alla grande,
d’altronde
per quel tempo
sarebbe come
non avere mai avuto
memoria
e iniziarla tutta con lei

Mi circondano
i derelitti
e gli emarginati di coscienze pirata
e malattie dell’anima
e io sono povero
e quasi radioattivo
e acceso come gli orizzonti
che si incatenano
ai mostri marini
Viviamo in un simbolo!

Tu torneresti a casa
con troppo alcol e troppa erba
e saresti talmente
attraente che sverrei

ammetto che vorrei lasciarmi correre
nel fuoco della tua anima

Con te estrema
velleità
consolerei
le meduse nere
e le maschere morte
e l’antipatia esistenziale
E in quell’anno
non imparerei un cazzo dalla vita!
                                                                                    

01/01/2014 00:50



01/01/2014 00:50

Io che ne sapevo
di tutte questa noia
di tutto questo sbocco
reciproco?

Jimmy libero
io mi voglio ritirare
nella terra del fuoco

Anche adesso
ho in testa una delle
primissime volte
che sono venuto a casa tua
e non facevamo sesso.