martedì 28 gennaio 2014

Poverissima taverna



 Poverissima taverna 

Misto di Necrofilia
& Disagio ultra-post-liceale
negli anfratti è rimasto poco
Di noia e di luce
ho sempre vissuto
o nella gelosia
di certi serpenti
ma di che si sta?

Antenne paraboliche
meglio morti
è borghesia è borghesia
naturalmente
le mode a destra
le anime non muoiono mai
di ottimismo
in meste navi
cerca la perfezione
cerca le poetesse maledette
muori di realtà.

Essendo assente mi ritirai
nelle fornaci dell’istantaneità
tra mandorle e persone andate a male
un po’ di plastica
Oh in quel bagno ritornerei
all’età azzurra
in cui niente è niente
e sicuramente tutto
Da lì rivedo anche
una sorta di vecchiaia
malriuscita e malinconica
di cinematografi grigi
di estati quasi meravigliose.

All’indietro dietro di me
un covo di ubriachi e tossine
forse è meglio derivare
forse è meglio l’ironia
Ad ogni mentre corrisponde
la stessa tetra elettrica luce
e sul fondo si vive
di eucalipti e savane spente
Persino io ascritto quasi ladro
persino lei come il vaccino di troppo
o la pedofilia a gratis
o la verità

Mi sembrava strano
morire d’asfalto e di sensi
e dipingersi di vernici metallizzate
e starsene in coma
a criticare l’amara spiaggetta
che c’è
dentro di te

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