venerdì 17 gennaio 2014

Il medioevo



Il medioevo
O resoconto scassato di un mercoledì

Furono poco male cose importanti
a balenarmi luce elettrica bianca
nella testa.
È la tranquillità di una di quelle tante
giornate in cui non esisto
Adesso nell’immondizia
sto fermo
o almeno ci sto provando
e nemmeno questo sole di non-essere
e questa trance erotica
mi ricordano te.

L’ellenismo sei
o la natura.
Dall’acquedotto romano
io guardo voi
e tengo per mano la misera sposa
(lei è di tutti)
e anche a farsi del male
ci vuole pochissimo
D’altra parte
sorvolate licenze
pregate burocrati
e non c’è mai una buona volta
in cui confondersi
Dritti, il cervello sta in frigo
io nell’altra stanza
con strane tipe
mi dipingo di nero
Attorno lì intorno
c’è l’ombra Foresta Pluviale
buio bagnato
umido
nelle fosse
delle anime
degli uomini.

Mary Wollstonecraft  Shelley
mi parla
lei è la donna che dovrei avere
oh oh io mi ammazzo quasi ogni giorno
perdo la paura di lasciar perdere
tu mi smuovi come acido
hai lo spessore delle albe indiane

Verso una lacrima
per la mia saggezza
oggi me ne starò tutto la giornata
in questo divano di luce
a guardarmi
il Medioevo.

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