domenica 10 novembre 2013

Scaraventato nella nullità delle valvole



Scaraventato nella nullità delle valvole

Un albero si accarezzava le budella noi.
Calma la natura sia acceca da sè per il bene di sè,
contaminava persino l'elettrica deviazione del cuore.
Come candele quindi ho pregato
che nessuno scommettesse mai sulla cera.

Io odio.

Temerari nascondigli sono gli eucalipti
nel cranio, e i fiori azzurri, e gli amori immaginati.
La finestra ride e fa paura perchè ha paura in fondo.
Stavamo morendo già un anno e mezzo fa almeno.
L'erba mi ricorda certe cose incerte cose tranquille.
Capirei, capirei...
Foglie e poi il fuoco addosso squaglia le finzioni,
litri di cuori gettati al ghiaccio.
Continua a vibrare, penso di no
Io e le pietre e le circostanze appiccicose.

Ma non resuscito da tempo
e faccio paura alle madri e alle mogli
e alle lesbiche no –

Mi manca molto il tempo.
Addosso a me poi sento
solo me.

Cinque cingolati distruggono
di noi lo spazio che ci separa.
Eppure ancora temo di essere
l’ascensore che non porta a niente.
Sparami dicevamo assieme io e il nulla
così delicati e distratti da sembrare piume innamorate.
Stretti nei confini di noi stessi egoisti e capitalisti
sei tu sei tu l’HIV, nella perfezione macchinosa
perdo le sfide non ne ho più.

Stranamente qualcosa mi batte
e non rifletto poi tanto sul muro.
Signori deficienti di avvenire mediocri
di alberghi in una apocalittica mattinata
la crisi del cuore  la cementazione delle pause incandescenti
e poi mi distrarrò così tanto da apparire invisibile
agli occhi di chi vede ciò che non c’è.
Idioti così si balla tranquilli
nei ventri disossati il macello ha riaperto finalmente.
Mi sento acido che inietta acido che inietta acido.
Alla pelle sostituisco alluminio e plastica scadente
e la specie in cui mi ritrovo non esiste
e almeno non ho coraggio e almeno mi è rimasta la fretta
e stiamocene zitti fino alla prossima vita
di certo nel futuro starò veramente male
ora ho l’immediata consapevolezza del cotone addosso a soffocarmi
mi innamoro esclusivamente dei vortici.

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