sabato 2 novembre 2013

Poesia della notte


Poesia della notte

Prima dell’ultima volta
mi ricordavo il sempre
non avevo idea del mai
si cresce in eterno morire
e rinascere con minore intensità.

Ma tu eri così bella lo stesso
così viola chiaro come i gelsomini immaginati
e la scomodità delle scale
valeva la pena avercela addosso
pur di raccogliere fiori e energia

Noi partecipavamo contenti
alla colazione psichedelica di Alan
e mi sento così strano e così inutile da non avere proprio più un cazzo da dire
per ora
Io mi ritrovo nei rovi e nei templi di rovi
a colorarmi
Se mi alzo in piedi mi rendo conto
che è chiaro che non esistete.
Eh eh ma voi inutilità care e molli
di morbide e poco vellutate circostanze
in cui mi ricordo scompariva
la gravità ma non si galleggiava veramente.

Al sole sto a guardare
le foglie così vive 
e non serve pensare poi tanto
non serve pensare affatto
non c’è utilità davvero
nella nostra presenza o nella nostra assenza

Senza che poi io mi sia voluto confessare con te
ti amo perché posso immaginarti
quando voglio come voglio
nella nudità perfetta infuocata
che non ti vuoi ritrovare
Poco dopo di te ci sarà il niente immenso
poco dopo di te non c’è più meraviglia
e quindi si compie il processo tanto desiderato
dai 12 anni.
Ma infatti ho sorriso!
Le fiat panda sanno ospitare sesso orale
e per me non c’è più il senso.

Vetrate e vetrate mi ricordo ci separavano
e sei limpida e squallida
non mi congederei mai dalle conseguenze
di questo mare di buio
in cui densi come lacrime di mostri
non sappiamo trovarci mai e poi mai.
La lava di germi ci cola addosso
prima della pace che aspettiamo da tempo
e sorrideremo sempre di meno
fino a farci scomparire le labbra.
Morti come dei o ideali
ci rendiamo teatri di squallore poco costoso
e scenari di mille apocalissi al minuto
così spaventati dalla sera e dalla dolcezza viola che si porta dietro
E le droghe accompagnano
il mare che siamo
così i tentacoli escono da stomaci usati male
e da cuori criminali
e coltivo volentieri afidi dentro
le caverne che sembro essere.
Sai era triste il presente e triste percepirlo,
la luce arancione di spazzature di spirito
illumina a stento
questo rancido ritorno al nero.

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