giovedì 9 luglio 2015

La guerra del self

La guerra del self (24 06) 

Ora ricordo,
ora, sempre,
la visione, la vedo.
Ma soprattutto la sento
ogni volta.
Che questo momento, oggi,
abbia un’importanza in più?
Mettere graffette
sul fascicolo del tempo .

Dicevo, vedo:
La bestia che dentro
soffia
quando con violenza
la pelle del palmo
su faccia sbatte
e conseguenze
cominciano ad avvenire.
Quindi, un calcio
ad una decisione
presa inconsapevolmente.
Bacio, dormo su un letto anche io.
Pensavo, scheletri
siamo e
condannati da soldi,
il capitano dice
il messaggio passa
attraverso
maledizioni mediatiche
e si infila come un maggot
nel cadavere della testa.

D’annunzio aveva e non aveva torto,
Wyndham Lewis aveva e non aveva ragione.

E poi, la poetica della schizofrenia,
siamo morti tante volte.

La nostra vita, bloccata e innamorata
tiepido esame.

Astrale e addormentata stavi.

Sempre, sempre avrò il mio stanzino
per metaforicamente masturbarmi.

Passato, 過去,
addomesticarsi.

Perciò, quello che seguì
fu un moribondo re
con le mesh,
camminando per la piazza
ha un bel corpo
ma in ogni momento
ignora e deride
i morti,
i morti che hanno sudato
nella guerra del self.

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