mercoledì 15 maggio 2013

Il silenzio del Lunedì



Il silenzio del Lunedì  

È tutto perfetto
sotto la pioggia.
Quello che è sbagliato
è lo sguardo del piccone mentre
spacco il muro.

Il significato lo trovi sparso.

Accarezzo la cenere
e mi sento più dolce oggi.
Qualcuno arriverà al punto di esplodere
e forse erano uomini quelli lanciati
su Hiroshima.
Le ceneri di una città
malgrado tutto ci può anche stare
un po’ di brezza
a spargere le radiazioni.
Le ceneri di una famiglia intera
nel buio freddo.

Il silenzio del lunedì
è uno spostamento
da uno scheletro vecchio
ad uno meno vecchio.
Stai tranquillo!
Non devi al sonno o al respiro
più di quanto devi
ai gesti semplici.
Non devi all’abitudine
più di quanto devi
alle nuvole davanti la luna.

Il silenzio del martedì
è amare le cose che
stanno nella nostra mente
durante il silenzio
degli altri anni.
Il cielo è stato inventato
per poter dare modo all’uomo di illudersi
quando è sera
di piangere quando è sera.

Oggi la pioggia ha qualcosa
di meno trasparente.
Sembra polvere.
Accanto al natale i pini muoiono
mentre i violini incitano l’assassinio
e la droga ci copre il cervello.
Accanto alle luci gli alberi
striminziscono
e diventano di cenere
e finiranno sott’acqua a urlare
sputando linfa verde alle sirene mute.
Quindi un giorno
il sempre di tutti i giorni
sarà connaturato nelle personalità,
l’alba cederà il posto alla noia
e il sole diverrà pietra triste e malinconica.

Il silenzio del lunedì
è corrosivo per il cuore
come i finti ubriachi
come i finti uomini
come il finto amore che sottomette quello vero.
Il rosa dopo la metamorfosi è solo grigio.

Ho schegge nelle mani,
mento sulle sigarette che fumo
e guardo sei volte il sole
dritto
senza mai coprirmi il viso
Sento che sarò ceco. Forse lo siamo tutti.


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