venerdì 17 maggio 2013

Il compleanno di Jessica.



Il compleanno di Jessica.
A Eddy ed ai suoi jeans stretti.

Soltanto uno su due,
soltanto due su due. Tutti.
Quella torta lì
ha qualcosa di veramente dolce,
mi ricorda mia mamma.

Questo compleanno
mi ha aiutato a rivederti,
anche a rivedere moltissimi altri
bei ricordi
ad ogni festa vado a pensare
ad unirmi con qualcosa
di ultra-dolce
a non presentarmi bene alle cerimonie.
Sarebbe bello non ricordarsi più niente
e ammazzare tutti.

Mentre fingevi di abbracciarmi 
è capitato che ti ho toccato
la fica (così,
per sbaglio).
Poi mi sono ricordato
che una volta te la toccavo
in contesti diversi,
in modi diversi.

Questa festa è stata utile
per il bisogno chimico
di zuccheri
(anche umani),
per il coma soprattutto.

Ti ho guardata e ho ripensato
a me che ritorno (d’Autunno).
Chissà perché
Il glucosio in bocca sa di sabbia dolce?
Non so quale mortale miseria
cercare nel tuo.
Questa festa è stata fantastica
e anche quella fottuta torta
e queste Vans che ho ai piedi.
È tutto dipinto di rosa.

Eddy non la vuole una ragazza (ma forse la vuole)
Eddy odia tutte queste luci
e tutti questi Jeans
e tutta questa smania
dell’eleganza fine a sé.

Gli scatti dei piedi
dal bagno mi hanno portato
ad un nuovo pavimento.
Questa festa, alla fine,
mi ha dato altri motivi
per non credere all’amore
e alla tua vecchia insicurezza
per il fatto che in fondo
sono e sarò sempre
un disadattato di merda.
Di fatti, l’unica vera cosa è
la schizofrenia,
quindi chi mi può amare?
Da questa prospettiva allora
possiamo illuderci che lo specchio
sia un’altra dimensione
e quindi baciarlo come fosse una ragazza vera.
Sono quelli i nostri capricci.
Questa festa, ora che piove,
è diventata un po’ più buia,
ma c’è sempre il blu
che soffoca acquaticamente tutti. Nevrosi.

Eddy in fondo amerà Jess per un sacco di tempo
(mi sbagliavo all’inizio)
e la quasi comprensione
davanti a meduse sui muri
e all’acqua verticale sarà l’equilibrio.
Questa festa è servita soprattutto il giorno
dopo,
a ricordarmi che il presente non c’è.
Non ci si ama più, ormai siamo solo
scale che si salgono a vicenda
nel tentativo disperato di raggiungere
l’andare via.
Chi manipola chi?

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