mercoledì 29 maggio 2013

Ghiaccio numero tre



Ghiaccio numero tre

Ritornerò come una stalattite
che vuole cadere.
Ora ti aggrappi alle mie arterie
sembri gli aghi nelle vene dei CCCP
gli aghi nelle mani dei martiri
gli aghi negli stracci delle stelle.

Tutto sembra grigio, annoiato dalla matrice irreale
annoiato da questa pellicola o unguento simbolista
che ci fa amara odiare desiderare stancarci deluderci a vicenda.
Le tue lacrime mi mostrano la storia del mondo, è quasi una metanoia.
Quattordici milioni di anni
di inesistenza
e pochezza
e banalità nei supermercati-case
e forme di anime anoressiche conquistate a fatica.
Che colore è il grigio? Che cos’è?

Gli incubi non riescono a dormire, mi infesteranno le coperte
come narcolettici depressi omicidi.
La televisione poi saprà adoperarli racimolando
tutti gli sciacqua-morale, tutti i detersivi per coscienza
e gli smacchiatori di grilli.
Abbiamo orologi al posto degli occhi. Lancette nel cuore.
Mai nessuno si azzarda a cambiare di posto all’ora del tè.

Nessun commento:

Posta un commento