lunedì 17 ottobre 2016

Terzo dialogo, urlato da un uomo piccolo a una volpe

Poi un uomo molto piccolo e saggio
ma non abbastanza
era giunto ad un primo riflesso sbiadito
del nirvana.
E come osò urlargli contro,
piangendo con la pelle tutta da brividi d’emozione
attraversata
“come può la mia consapevolezza ed identità
crollare nel nulla?
Come può l’universo
essere incosciente, di solo intuito
e senza un’identità?
Ne ho PAURA!
NON POTETE LEVARMI ME!
ALLARGATELO, ESTENDETELO ALL’INFINITO,
MA NON SPEGNETELO MAI”
L’universo deve essere pensante
ed immaginante, anche se ha generato se stesso
in ognuno di noi”

“Non aver paura di trasformarti,
neanche se è qualcosa che ancora
non puoi immaginare”
rispose la volpe, pacata.

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