lunedì 17 ottobre 2016

Il mago (ii)

Il tredicesimo posto

Pace, è ormai tardi.
S’è fatto tardi, è un po’ tardi,
pace.
Nella fantasia d’un fumo
di Narghilè,
e nel tramonto dei nostri sospiri.

Giacere prima, giacere prima.
È un sorriso d’onda, il ricordo
di tre anni fa.

Ho perso quei pezzi e non volevo assolutamente perderli.

Anche io sono un disco piatto.
Anche io mi ripeto.
Ogni cambiamento mi sembra un’epoca,
un secolo nuovo,
perché sono stupito
kantianamente o alla maniera di burke.
E poi credo d’aver capito
d’essere morto e rinato tante volte.

Mi realizzo. Mi realizzo.
Il pensiero magico è tutto.
Mi realizzo, 
prendo facilmente parte del cambiamento
e mi siedo al tredicesimo posto.

Nessun commento:

Posta un commento