lunedì 17 ottobre 2016

Poesia rossa e verde per sir phosphoro

Ho poi preso la decisione
(non è stato facile)
che la tua voce, o sir,
andrà, adesso robusta sempre,
ad ingrossarsi per tante stagioni ancora,
ma un giorno non ti riconoscerai più
nella fiumana.
Il seme dell’ego tuo rosso e verde,
splendente,
è germogliato già,
ti staccherai dal seno di te piccolo io
piccolo io incappucciato.
Ed allora chi potrà dire “Quello sono io!”
quando l’ha terra t’ha ovattato tutto
e i tuoi nervi collegati ai suoi?
Quella voce di rana che gracchia
di vecchie antiche dita che toccano un’arpa
sarà fuocherello rosso davanti l’astro,
che prima s’alza e poi cade.

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