lunedì 17 ottobre 2016

Huysmans, parte ottava

E tu vai su un tarocco di luna e dolmen
e tanta solitudine come un groppo in gola.
Vai e non vieni guardato
non vieni ascoltato.
Eppure se voce e canto son vento
tu ti lasci trasportare
da ogni soave suono
come librandosi verso
il punto d’arrivo.
Ed era la marittima via stellata....
con una luna di vespri bui
hai adesso rinvenuto i resti d’una punta di freccia
che ucciderà le cose per farle trasformare,

Da dove nasce questo sospiro
intenso
che è la sofferenza
come una pioggia di fuoco, d’istinto?

…..e questa guerra dovrà cessare.
Diventeremo il sorriso intarsiato
che in un vecchio scrigno a forma di fenice
abbiamo sepolto,
e questo perché tutto è bello
e tutto è vero
se riesci ad inquadrare il cosmo che nasconde.
Questa guerra finirà, questa guerra finirà.
Assisterci con pugni sul volto e calci in pancia
perchè ciò che odi è l’estensione di te cielo blu o rosso scuro
Questa guerra deve finire
e nella sazietà
e risoluzione dell’insoddisfazione materiale
sta il termine pratico.

Ma la testa è immersa in una violacea galassia
di dimensione indescrivibile
e non la vedi
non la vedi
finché le bende hai sugli occhi
e in un barattolino il cuore.

E tu vai su un tarocco volante
guardi il mondo da lontanissimo
e sei tanto in alto.
Alla luce del vero sole,
alla luce della vera luna
siediti ed accordati
alla medesima frequenza.
Ed allievo sii della negromanzia della natura
e dei pescivendoli sporchi,
della verità sottesa anche al più calloso cardo.

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