lunedì 17 ottobre 2016

Il mago (v)

Preso coscienza delle nuvole,
del non calcare troppo la penna sul foglio.

Non sono ancora sicuro che la via
sia così collettiva, condivisa.
Che forse dunque ingoieremo
tramonto su tramonto
il caso, l’universo,
ma non una folla di gente!
È diventato simpatetico il linguaggio
simbiotica la mano
ed eremita lo studente.

Preso coscienza della veglia,
della mattutina guancia rigata.
Buio eri dimensione
e tessuto d’ala teso teso
che nel corpo ha il suo monumento
che è morfeo.

A cantare coi poeti ti sentirai solo
e penserai “che egoisti!”
A cantare coi poeti
non riconoscerai il falso dal vero
e urleranno, mangeranno con le mani,
avranno moleste abitudini sessuali e relazionali
e tra le righe della loro apparente aristocrazia
leggerai un caleidos, un sutra,
dietro le loro fantasie
un’immensa qualità d’immergersi
nell’eidos eterna,
dietro i suoni antichi
o la sputazza
un lago bianco ricordo di prima d’esser nato
di prima d’esser concepito.

Chi si rese creatore?
Spesso gli esseri umani hanno sviluppato
un gemello siamese
all’interno di corpo
e mente
grazie ai gesti dei genitori.

La casa spezzata a metà,
il senso di loro, debole e unificato
e più sarà spezzato più sarà forte,
nella bandiera il loto cangiante
del flusso, del fiume.

Senza avere paura
ogni mattina
d’ascoltare Meddle per intero

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