lunedì 17 ottobre 2016

Le mani di Mao

Ho poi pensato che siamo di fronte
ad un’importante resa dei conti,
un altro –ennesimo- avvolgersi e svolgersi
della grande rota della storia.
L’europa perde la sua corona di passato
illustre e viziusu.
Ha corso troppo
e il varano americano con un morso
se l’è tutta infettata.
Il capitale è ritornato per chiedere
“scusa, scusa piccola uomo
che m’hai scelto
perché leggerti dentro non sai”
prima di spararsi in bocca.
L’oriente, che un tempo era un megafono del cielo,
divino di coscienza con mille braccia,
che un tempo dal Gansu alle Stupe all’Honshu
respirava dello spirito l’odore più dolce
ora troppo la testa ha infilato
nell’occidente.
E le mani di Mao Tse Tung
son mozzate
e pretendono d’agitarsi lo stesso.

Ed allora è il tuo turno di gestire il mercato,
o grande estremità di sole,
o grande riso,
o grande oriente.
Crollerai come i tuoi predecessori
cento volte e cento volte ancora
ma gli occhi un giorno vedranno.

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