lunedì 17 ottobre 2016

la forma n.5

Parola. Parola. E accostumando il viso
e il cervello all’onda del suono.
Parola. M’innamorasti.
Oggi i sensi mi dicono che è una giornata importante.
Dalla notte che si è confusa
le stelle si son gonfiate
come banchi di pesci,
la ragazza chiese al vecchio “come stai?”
e lui rispose “oggi ha fatto un gran brutto tempo,
se n’è venuta giù tanta acqua”,
di terra sporco argentato e umile

è nella superiorità che all’ego concediamo
il tremendo fraintendimento,
se continuerà a farsi chiamare “ io “
dagli altri
è perché ancora tremendamente
annaspa, fugge.
Non te ne fai niente, poi, di una prova,
di due prove
se dubiti che il gioco possa essere
infondo un gioco da ragazzi (capire la realtà)

Paura d’ogni forma eppure hai una forma.
Certo, magari è impressionista
(perché ha la sembianza delle cose in movimento
nello spazio e nel tempo );
magari è simbolista
(nella maniera in cui esprime un’evoluzione
di miti e leggende innati nella propria
vita interiore);
magari è espressionista
(nel presupposto d’essere deformata
da ciò che vediamo e sentiamo
a guisa della nostra scelleratezza
e del nostro passato);
ma non rinunciarvi.
Ti aiuterà a volare, ti servirà per volare.

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