martedì 4 giugno 2013

Oscenità (farei a meno di una laurea)



Oscenità (farei a meno di una laurea)

Alle bambine divoratele
di noia e scannategli i sogni,
se lei vuole fare il liceo artistico
sopprimetela, e lo farete!
Anche i denti, anche i denti,
tutti schiavi dei corridoi,
succhiate via dalle gravidanze
la gioia
e il dolore estremo che si assomigliano,
e l’adrenalina.
Ogni giorno è più vuoto
e i pavimenti crollano, caldi dove loro li hanno toccati.
Ma voi mordete,
il tribunale è dalla vosta,
voi sieropositivi
non perdete un’occasione
per massacrarci.
Oddio, la ghigliottina,
la testa,
le masse sono come un ‘hydra.

Un ragno, una lucertola.
Una cosacristallo che
impari le illusioni
e ci faccia del sesso.
Un po’ come la luce per gli spiriti di fuoco o gli elfi.

Tanto scompaiono
le zanne e i peli
grazie alle allucinazioni emotive,
come spade poggiate
l’una sull’altra.
Le vene si spaccano e il mio sangue
deve fluire e anche il cattivo odore.
Così,
la mia anima è un albero immenso
e le vostre industrie
lo sradicano
e ne farete
osceni comodini per le vostre merda di case.

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