giovedì 13 giugno 2013

Amore con le ali a punta, sere di così tanti demoni.



Amore con le ali a punta,
sere di così tanti demoni.


Siamo pura immagine,
che passa
gamme e gamme
di carne e
di dimensioni parallelissime e
di sei dita di fuoco
ognuna per ogni occhio.
Ora il contorno albeggia
su un cuore di dmt,
ore le stranezze e la noia
entrano ed escono.
Non ti abbraccio,

delirio, tu non cambi mai,
sei come la droga.

Ma ovvio, amiamo
non le presenze
ma le assenze,
se non sei è meglio.
Interferenze psicopatiche
colorano di blu
e poi di blu scuro,
non siamo infiniti
ma non siamo.
Come le conchiglie
a scorie riproducono il mare,
ora noi
inneggiamo
alle non-cose,
così
il Caos ci scopa,
il Caos e il pensiero.

Non si può
nè si sa amare,
di certo lo si vorrebbe,
ma siamo crosticine appuntite,
avvicinandoci davvero farà male.
Fin quando tu godi e bagni le cose
e fin quando io ci riesco,
possiamo ampliarci.
Poi, però,
il re disagio.

Ma sei tu il demone sig. demone,
sei tu.
Ovvero,
moriremo,
come unici perché ultralontani tutti,
quindi ottocento tonnellate
di deserti
seppelliranno
freschezza e umidità
e ombra,
e ai randagi non è dato
di mangiare
le costole degli altri.
Mormorano
il mio nome vero
le unghia sul metallo.
Allegramente mal vestiti
oppure bene a seconda,
sconvolgerai con il vento
e con gli spray
una gabbia enorme
di sclero e stupidi.
Occorre insegnare ai bambini
che verranno
che non c’è nulla che esiste,
o occorre nasconderglielo a tutti i costi.

Il tempo è un gran rottame
accatastato
in un mucchio di vermi di amianto,
ogni scheggia e raggio
si accumulano
nelle costruzioni
di violini che sembrano slide,
di mostri normali ma mostri.
Nessun tratto si completa
nessun neonato in serie,
nessuna macchina sfasciata
come gli orologi
come le stelle
come gli occhi
come le percezioni di verità o irrealtà.
La mia voglio che sia un robot,
sia per le prestazioni sessuali
che per le falsità programmabili
che mi direbbe.

Mente e scatole.
Miseria di allucinazione
                  e
         Incoscienza.


Maturate
di non amare le emozioni,
ma come si fa a non amarle
se quello che c’è
non c’è?  

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