domenica 16 giugno 2013

Marie claire .



Marie claire .
A Schiele.

Per niente la vita è reale o vivere lo è .
Così passiamo da una schizofrenia
peggiore ad una meno peggiore
nel rincorrere fettine di amore o di sesso
o di immagini ratizzate a pressa di fuoco
nell’incoscienza.
Ocra e rosa malsano
e poi occhi fuoriescono dai cervelli
mentre le pupille bianche insegnano
che non ci servono altri specchi di quanti ne abbiamo.

Ti divertivi con l’azzurro e con il bianco,
quanto sei semplice.
Ma il sangue stona,
non c’è classe a macchiarsi non c’è classe a smacchiarsi. 
Si vede che assisti con gioia a omicidi e a oscenità e al sesso. 
Particolarmente farfalla
le ali di certo ti rientrano a forza come demoni muti
e forse se mi guardi vuol dire che tu vuoi che io muoia ,
quindi mi vuoi un gran bene, no?
Io non ho nemmeno la forza
per martellarmi il torace affinché se ne vada via,
non ho nemmeno la forza
per scorticarmi la testa e scambiarmi cervello,
non ho nemmeno la forza
per lasciarmi essere ( a volte).
Quindi, circondati
da cristiani al lexotan
e da leviatani lisergici
il mondo si svuota da diversi buchi
che sono i tuoi mille occhi nascosti
e ne esce fuori la proiezione
di quello che voglio e che non so ancora come volere.
Sai, tu non mi crollare,
non mi crollare anche tu,
non frantumarti.
Ma non lo farai visto che non puoi.
A noi rimane sentirci come la televisionedimerda
quando non prende,
come le linee di basso distorte e tristi
di un jack piegato

I coltelli si sono nascosti benissimo,
separano
te da me
e se mi avvicini mi spacco ma non li vedo.
I coltelli si sono nascosti benissimo,
la realtà mi sembra stracciata come due cuori,
scompare.
Io non dovevo vivere insieme agli altri, di certo di certo di certo.
Ma se tu vuoi,
ti metto davanti ad uno specchio
e ti faccio capire com’è.
Ma se tu vuoi,
mi saldo addosso
il tuo corpo sgraziato e perfetto,
ti faccio capire com’è
non vedere altro che sé,
non sentire altro che l’acido sotto la pelle.

 Vedo te,
sembra che il male ci emana,
sembra che i colori che hai addosso
siano prese per il culo,
e i tuoi occhi pure si sono spinti troppo oltre,
e se mi parli è per confermarmi che non ci sei,
e se mi parli è per confermarmi che non ci sono neanch’io
quindi non-stiamo insieme, non sussistiamo insieme,
mi incateni perché le tue mani hanno solo borchie e fucili attorno,
e poi mi mostri i demoni a centinaia,
gli eserciti di 666 a migliaia
gli artigli impastati di carne che hai.
Ma ti amo lo stesso, non credere.
Come ami i ricordi o le immagini o la musica
o le persone irreali o le persone reali.


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