mercoledì 26 giugno 2013

Io, te e te



So che vorrò non esistere
ma non dico  morire.
Che brutto sentirsi la pelle.

Magari le ossa di ghiaccio
magari gli occhi di vetro .

Ma ora che io e te e te
stiamo all’in piedi
e respiriamo la stessa merdosa luce arancione
e lo stesso fottuto azzurro, capisco
che non si può continuare a pensarla diversamente.
Le cose rosse ci avvolgono già la testa
e i laghi e i mostri
e le pareti
vogliono
che
ci si annienti a vicenda
per vederci soddisfatti
dal fondo
o dal guardarlo.

D’altronde che cos’hai se non i tuoi anni?

Poi sei vestito da donna e ti chiedi come mai,
poi te stesso picchia te stesso
e dice di voler solamente cooperare,
che in fondo va così e così deve andare,
ad ammutolirsi in fretta
ed utilizzare le altre e gli altri,
a pietrificarsi le dita
per mettere apposto le cose una volta per tutte.


Tutto va meglio di prima,
le correnti di chiodi
e i pesci di odio
e le emozioni sirene
stridono tutti tra loro,
non avete senso.

Non avete un cazzo di senso.
Le cose vorrei che andassero.

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