domenica 28 febbraio 2016

Euforia #18

Euforia #18
(siete tutti miei, siete tutte mie)

Gialle iridi sonore
discernere la situazione sociale
dalle dita sul clitoride,
animati da vittimismo.
Gialle iridi celesti
che scorrono e scorrono
e scorrono
nel flusso.

Poi mi sento sotto il Grande occhio
un ribelle.

Osannando di nuovo gli anni’90
stiamo diventando Vintage.

Siete tutti miei e tutte mie,
estensioni di me mentre vi abbraccio
o annuso i vostri fiori,
vi collezionerò, vi bacerò,
ballerò con voi sotto la luna,
ci toccheremo
suoneremo strumenti analogici
o digitali.

Ingozzarmi di che?
Tutto
o
niente.

Ed ecco un’ambiguità di volti di coppie
con le pance vuote
e le mani piene di spine,
vi odio e non vi odio.
Puzzate di demonio,
non s’interrompe un’artista.
Riscritture post-moderne di drammi
di superficialità estrema,
siete tutti miei
siete tutte di mia proprietà.

Euforia, euforia, euforia.

E sciacalli
e di nuovo sciacallaggio semplice
persi nell’Arca che vaga ovoidale per lo spazio.

Di cosa ci nutriamo se non di sogni?
Sbaviamo come bruchi di plastica
in un ventre argentato,
sono tutti simboli, sono solo simboli,
siete tutti miei, siete tutte mie,
lode ad un automatismo con il quale
idee sotto forma di segni
stanno prendendo forma.

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