martedì 23 febbraio 2016

n.17 (preludio alla 19)

n.17 (preludio alla 19)

Una bocca che è la mia
adesso
è secca
chissà perché morire.

Dalla sorgente brillava
qualcosa
come l’infinito tra due numeri,
guardarlo
con i nostri occhi
è impossibile.

Mi sento un po’ John Donne

Fluifort,
sigarette,
il tempo che passa
noi cemento armato
fra noi

ho tentato
ho tentato
ma nell’occhio del ciclone
tutto avviene
troppo lentamente

Un albatros
immenso

La pelle cade,
tutto si asciuga prima o poi.
È triste l’alba
ogni volta mi appare come una guerriera
morta
sul campo di battaglia dell’anima,
anche queste parole
potrebbero benissimo essere
un ponte
tra qui
ed un significato
molto più profondo

Scandalosa la meta-arte
che precede l’arte,
Laurence Sterne
ride

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