martedì 31 marzo 2015

Stomaco

Stomaco

Marzo è durato un secondo.
Chiuso in una demerita cucina schifosa
del Talybronx
dove gambe si stanno appiccicando
a residui zuccherini di vino scadente
che con poca grazia sul pavimento si è rotto
e con ancora meno grazia
dal pavimento
è stato rimosso.
Un threesome metafisico
Io tu e Mary
non può finire…

Il vento del cervello
il vento del cervello
soffia come un Minotauro,
ora è stranamente calmo tuttavia.
Ci si spaventa all’inizio
nell’approcciarsi
a quell’unico stelo,
ma è il contatto spirituale,
la possessione spirituale
quello che dal nulla può bruciare
i corpi e le cose,

Ignite

Mi appenderò il meglio che posso

Sceglierò i bianchi

Tutto sommato
scricchiola
l’ombra di dio
assurdamente
le nostre anime
si impastano
una nell’altra,
i calici mostrano
un serpente dorato
con occhi di rubino
avvolti
nel manico
due donne identiche
in modo inquietante
bevono
coi piedi camminano sul Nilo.

Le ossa sono dure, certo,
sono dure fino a un certo punto.

Sognerò e sognerò
in segreto
una spada per squarciare
un flauto per descrivere
la morte
e un pianoforte per accompagnarla.
Non è comodo il mondo
odio da ora
lo spazio che come argine in futuro
separerà me bestia dalla luce
calda misterica
apocalittico oppio
che da te esala,
remando nihil
scalciando nihil
provare a respirare davvero.
Su di me disegni
superiori simboli
di pazienza
e libero arbitrio
e sopravvivenza,
lascio che finalmente
la coda ricresca.

Inutile maledetto pregare
ma anche quello sta muovendo
il mondo.
Tutti con toghe e veli viola
talmente schifosamente ubriacati
da pisciarsi e cagarsi addosso
in un prato verde.
Una rovente accozzaglia
di finti maghi
e cocainomani
ed esattori, papi,
che si rimpinzano
e ballano e si travestono,
credono di sorridere,
credono di ridere.
Come criticarli?
È la loro luce, malata
ai nostri occhi malati
sembra.

*
*

Vivere nel torace, nello stomaco,
nelle labbra.
I demoni vanno e vengono
con ali allucinanti
meticolosamente nere
dirottano a posta.

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