domenica 29 marzo 2015

賢者 の 石

賢者 の 石


Morte in occhi rapita
la rabbia che dal corpo emana
è per me fuoco
di vivere
it really pierces me up .
Non c’è epilogo al quarto atto del dramma,
tanto vale ripiegare verso il mio scheletro,
il mio.
E la luce tuttavia non smette
di splendere
alone che irradia
da facce sbagliate
intrappolate.

Ritorno, un’urna d’acqua ionica,
il vento caldo,
l’ombra,
ma non tu
e la tua levigata verità
di carne e spirito.
Solo la strana empatia
derivata da una lunga stagione
di soliloqui tristi e tristi corrispondenze.
Togliere i rovi di fronte al tuo petto,
poterne cogliere i frutti,
poterti amare calma, serena.

*
*

Un accumularsi di masse
umanoidi, non umane.
Logicamente non umane, per lo meno.
Gridano implorano la morte
sbavando vomitano altre versioni corporee
di loro stessi
tutti cancrenizzati nel collo gigante della bestia invidia.
Pietà per quei miserabili
che combattevano
il sultano
and his shiny belly
mostruoso belly
in cui hanno nidificato
la fame la noia
l’avidità

Nelle terre di frontiera
dove piccole spaccature
crepano il terreno,
leggera parietaria
velocemente fiorisce.
Dentro la cassa toracica
un dolmen cresce
spalancando scapole e costole,
frantumando lo schifoso alluminio
delle ossa.
Apre le porte ai fantasmi
ai demoni che chiedono di entrare,
alla preoccupazione eccessiva.

Era cullarsi, cullarsi
e contro se stessi
pianificare la propria vendetta.
Era cullarsi, cullarsi
nello spazio d’ombra
che si proietta ,
dormire all’infinito
in un cespuglio di menta
Un errore costatomi caro.
Per tutto questo tempo
l’albero è immensamente
sprofondato al suo interno
per timore di ramificare
fuori da sé,
e la ninfa
la strada per uscire
non trova,
il povero manovale
cade disperso
nello spazio vuoto
generato dall’ipotesi tutta mentale
dell’abbandono,
dall’assunto psichico
che un marcio punto di vista
così tumefatto
nel nostro animo
non possa essere condiviso.

Infondo è tutta proiezione,
tutta proiezione.
Una folla infinita di gente
che parla da sola
credendo di partecipare della realtà
stanno solamente
facendo l’amore
con uno specchio sbalzato

Tra le spire del calamaro gigante
vomitavo la speranza
prima di ritornare perla
nella splendida conchiglia che sei.
Quindi salvare se stessi.

Quindi salvare se stessi e noi.

Quindi superare il sé e tuffarsi

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