mercoledì 11 marzo 2015

Mia figlia Psiche

Mia figlia Psiche

Ritorno ad essere un vecchio me,
quello psichedelico, pedofilo, felice.
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Credere vero,
zoccoli di cavallo
danzerebbero
pur sempre abbandonati
in un cimitero di viole

“Ehi…” sospirò la mia valchiria
nuda
accanto a me
avvolti
in un di banco vellutato tessuto

Lilith ci abbraccia e noi abbracciamo lei

Non ti ho mai rinnegata
dalla vita

Con queste mani così piccole
non prenderai altro che la parte intoccabile
dello spirito

Scum 

Dummy men,
you’re just dummy men

Sparvieri macellati
macellanti il tessuto del grande Io
nel non-io

Fermo restando che il vero male
non è in noi,
assaporiamoci
e bagnati
e tocca

Un grazie a Nujabes

Alba sfondo epifania
il mostro buono
sconfigge
il mostro meno buono,
dentro di sé lo incuba

QuingXi e i suoi denti
uccisori di dei
e la sua demoniaca follia

Le vere parolacce
non le diciamo mai,
giurò che scriverò pulito
e che riderò

Ho avuto un flusso in testa
per anni,
da ora la nave
bonaccia
ladra
in eterno

Non credergli quando ti dicono
che tu sei tu ed io sono io,
non credergli quando ti dicono
che tu sei.
Credi piuttosto alla nudità,
alla nigeriana maledetta
lei e la sua stirpe,
a Sanesi.

E poi all in a sudden
riuscì
ad avere chiara la forma
del tuo spirito,
a vederla,
l’ho accarezzata

Più di questo il mio corpo schiavo
non può fare.
È il grande oceano rosso,
un cuore lacrime per metà
e luce per l’altra
che battendo distrugge e illumina,
illumina distruggendo.

A destra il mare te
il vento te
il tuo profilo elfico
poterti riavere così
non sarà più possibile
tornato in Sicilia

Makrat
spigoloso guscio di riccio,
Posk
benedetto animale
rabbia repressa
violacei sogni
violaceo il frenulo
tu volata
mani che si appendono
al muro
Do# fa sol#
scappa finché
le ragazza o l’uomo che hai dentro
batte

L’imperatore non avrebbe voluto
che noi ci sacrificassimo….
È questo che lo rende così eccitante

Perché in fondo
siete proprio le macchine
che ambite a essere,
stronze insignificanti
scolopendre
drolling out
swords

Patirò rinchiuso come tanti
nella pancia di questo immenso
verme tenia
e ciò che lui mangia
noi mangiamo di scarto

Fidati dei maghi,
di quegli allucinati degli irlandesi,
dei nuraghi dispersi
in un luogo indefinito del tempo.

Più guardo meno credo,
come una piccola vite
piantata nel cranio dell’airone

Mia figlia psiche
finalmente dorme


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