mercoledì 25 marzo 2015

Rei (II)

Rei (II)

Rei bellissima
angelo dai capelli azzurri
diventò tramite
per il perfezionamento dell’uomo.
Toccherà gli inizi di Aprile.

Come ho potuto farmi
indebolire tanto
dalla filosofia di “Uno, nessuno e centomila”?
È ora di ballare,
di andare avanti nel tempo,
di bestemmiare forte.
Saremo una delle ultime generazioni
a godersi la terra
mezza contaminata com’è,
d’altronde.

Una gazza ladra in picchiata
la puoi vedere brillare,
luccicare nel vento.

Io come ameba
Io come plancton
Io come sasso
Io morire
dove Gauguin ha vissuto,
spiaggiato,
eroso dalla sabbia e dal sale.
Tutto si rincontra infine
immenso cratere
alto il doppio del cielo,
dove la morte è tentazione
sessuale,
capriccio morbido contro il pene,
voglia di leccare le spaccature
del mondo che sei.
In caduta libera il mio corpo
lanciato dalla sua volontà di devianza,
un’energia diversa,
terrificante,
vagamente identificabile
nei sovrasensi
che del nostro viso
hanno aderito, si sono incollati
alla superfice lussuriosa
sfera di vetro a specchio
dell’esistenza

Milziade salva la Grecia dai persiani
muore per una cancrena alla gamba
abbandonato
dai suoi stessi soldati.

Imbevibile caffè inglese
sottomarche indecenti
ma indecente è tutto il sistema economico
che come uno scheletro di titaniche dimensioni
sta dietro
e nelle nostre vite di placenta ammalata
infila le sue dita bianche affilate.
È questo che va distrutto.
Contraddire Marx fino in fondo.

The day after tomorrov by the way,
according to Hume,
is likely not to even exist.

Ora il caos nella scatola ossea
ha preso una forma,
una non-forma,
il mistero di me,
confusione, esplosione.
Tutto ciò che ho imparato
mi recita continuamente
una commedia frenetica
agli occhi di fronte,
spesso compare Gorgia
relativista anzitempo perverso
in quel di Lentini.

Dove si spaccherà
questo bronzeo legno
sbattuto nell’oceano
più criptico, più nero?

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