sabato 30 aprile 2016

Sisifo, Dunhuang, Jim Carrey e l’amore meraviglioso e spontaneo di certe persone.

Sisifo, Dunhuang, Jim Carrey e l’amore meraviglioso e spontaneo di certe persone.

Il tempo nel tempo
persi come Sisifo
ad otturar le mura di Dunhuang, faro scintillante,
con il tabacco bruciato
per scoprirvi, murato e nascosto,
il sutra dei diamanti
E successe tutto in una sera
che avevi troppa erba in tasca
e qualcuno osò leggere
The Waste Land di Thomas Stearns Eliot
per commemorare il suicidio d’un’amica.

Non mi sono reso conto per troppo tempo
degli amori che nascevano intorno a me
tra gli amici
e del sudore del clan
quando è il più caldo possibile
ed allora ti piace pensare
che tutti sgocciolino  su di te
ansia o paura
perché sei un buon recipiente.

L’armadio s’è rotto anni fa
e nessuno l’ha più riparato (mancavano i soldi),
la parietaria sugl’occhi
ed è innegabile che Aprile sia uno dei mesi più crudeli.

E certe persone non si aspetteranno mai niente da te
in cambio
per l’amore o il bene a te donato,
non vorranno mai un contrappeso
perché il tuo sorriso gli basta già
Tu, che dentro hai un pezzo del cadavere di Charles Baudelaire
in metafora,
che ti senti demonio,
sei d’oro per loro e questa cosa non cambierà 

Come un oplita codardo
aver affrontato la vita
per capire che è lei che ha affrontato te,
il sorriso di Jim Carrey quando ha capito
d’essere un tutt’uno con l’universo che lo circonda
vale più di mille tesori.
Aver perso la rotta
mentre la descrivevi con le parole più belle,
pensi che ognuna di queste contingenze
abbia importanza
e ne sarai sconfitto
tante volte….
Plachiamo ciò che è questa
fradicia poltiglia di notti
che ci separa che c’allontana.
Costruiremo caverne sulla via della seta
dove si spinge più ad ovest, nel lontano Gansu,
ognuno per sé la statuetta pregiata
della propria anima pregherà
per chiederle una risposta univoca,
una risposta comprensibile, unilaterale,
che non rilevi il suo opposto nascosto dietro.
Pregarla per sotterrare i traumi- posticci, stantii-
della memoria e del corpo, di rinunciare ad un personalità
che è finzione e difesa dalla separazione,
di prenderti per mano
quando gli altri non esistono
quando la realtà non esiste.

Meditate sull’inutilità del pensiero,
l’ho capito pensando.

Essere femminile lunare,
che riassume in una forma tutto l’infinito concetto del colore azzurro,
ti cerco da non so quanto tempo

Stanco di dir “voi”, “loro”, “tu”, “Il samurai”,
“guerrieri!” al posto di “io”
e su questa pregiata e piccina schizofrenia
tessere come una matta Penelope
drammi e bachiani contrappunti
di gioia e noia e dolore rachitico,
il ballo termina qui.

Nessun commento:

Posta un commento