giovedì 7 aprile 2016

Ascoltando Trilogy

Ascoltando Trilogy

Ti commuovi per cose che non hai vissuto
con il corpo o con gli occhi,
ma solo con l’anima immaginandole, e per questo sei pazzo.
Non sei sulla via della guarigione.

Egoismo animale che scende le scale.

Mi aspetta l’Asia, l’Oriente con occhi di giada,
il regno del sole.
Dove si spargerà il ventre
e le onde diverranno arche o urne

Assapora l’alba come un’arancia,
tanto nulla di ciò che dici raggiunge le mie orecchie comunque.
Il balcone s’estendeva all’infinito
e come divinità anti-diluviane
non facevamo altro che creare

E dirai le cose giuste
lascerai aperti mille significati
il vento passa le orecchie con un lievissimo fischio
io e te ci conosciamo troppo bene
e non abbiamo paura di tentare una scalata della timpa
o di piangere sull’altare di fantasie morte.
Palme nitide
e siamo anche impalpabili
e siamo anche tuoni.

Cosa partorire è rivelazione,
e nel rigore e nella logica
noi due non andremo mai d’accordo.
Spossati, come piccole fiamme di borgo
alla burrasca esposte
credere di danzare è stato bello
credere di dipingere un bel quadro
è stato bello
rendere tutto un po’ più esteticamente aggraziato
diventare rossi o verdi

Salendo alto nell’analisi
del piacere dei sensi tutti
la realtà è bella e importante.
Graffiarsi in una jungla celtica
(sei stata bella anche tu)
mentre diventi già parte d’un simbolo
come tutto il resto del cruciverba umano

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