mercoledì 6 luglio 2016

Mia figlia Psiche, pt.2

Caos. È primitivo il Caos,
e m’abbraccia,
voglio vivere come un anarchico, professare.
Voglio vivere con gli anarchici in una tribù,
in una vecchia autogestita polis.
E le guance rosse delle bimbe
e le lacrime a fiotti.

Totalmente libero è solo dopo la morte,
devo piangere ed urlare
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
PSICHE DOVE SEI FINITA?
FIGLIA MIA MAI CONCEPITA,
DOVE ANDASTI?
In una notte di trecento lupi
e non facevamo che sbraitare e ringhiare d’allegria
alla luna
maledetta femmina immensa e bianca.
Psiche mia che saresti dovuta essere solo
materiale e deficiente
e sei cresciuta con tanti fratelli
storta e ridicola perché vera e grezza,
mascalzona, secchiona,
invecchierai e finalmente giungerai
alla fine del libro.
Toglimi di queste catene
l’aspetto più sociale,
io non so più cosa non sono.
Finirò scalzo introiettato dentro il buco nero
dello spirito
e voi proverete a toccarmi lente o veloci
-questo periodo potrebbe non finire mai-
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Di nuovo nella testa
sono passati anni
e fuori dalla testa
solo pochi minuti
come un infinitesimo cosmo, il migliore.
Non ripetere gli stessi errori di sempre,
vecchio mio.

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