giovedì 21 luglio 2016

Ah! Ispettore!

Capitò allo spirito d’esser fatto
di pesche e di mele,
d’essere una corteccia aspra
ma immensamente buona.
Che cosa mi succederà?
Sono ad un passo e lontano
migliaia d’anni luce
dalla verità.

Potrebbe dunque un uomo decidere
di non voler soffrire
quel grande magma ferito
della separazione
ed allora solitario in una spiaggia
tornerebbe bambino
disegnerebbe la sua dama
con un bastoncino
sulla sabbia
e di quel sentimento
nulla il tempo riuscirebbe a corrompere
Ed è così, dopo tutto,
l’infanzia sa di infinito pre-conscio,
lì non v’era ancora cicatrice
la prova evidente della cesura
tra noi ed il cosmo
rimanendo il cosmo
aggrappato al singolo corpo
(ora ammalato di Maschera)
per due o tre cordicelle
di bellezza eterna inamovibile.

Così v’è corpo e anima
come due esseri distinti,
in uno l’indole e la mente giallastra
o verdastra,
nell’altro tutta l’immensa irragione
e immaginazione
Ed uno con l’altro lotteranno
fin quando una biglia di luce
alla coscienza di stelle
s’appresterà con commozione
ed esclamerà
“Ho capito di non esistere!”
e del sole più grande
acquisterà sempre di più le fattezze

Mischia, mischia questa realtà
e di lunghe fiammelle
dolci sappi arderla con leggerezza


Dal tuo volto tante balene di sale
una bratta marrone con le ali
può sembrare un oscuro presagio
ma in realtà v’è vita v’è vita
e deve questa vita morire nella vita
e nella vita rinascere

So. So. Ho visto, insomma.
Ho visto con dodici dita negli occhi
tutt’al più solo.
Ed è una tomba d’acqua tra le montagne
questo percorso qui sarà piacevole
sarà come ziggurat
o come scultura toltechiana
intarsiato
e tra le foglie del ciliegio o del melo
sinfonie dal sapor di terra
più fresca d’acqua polare

Nessuno ti è veramente contro ,
tutto deve avere senso.
Ed è emanato da te in quanto
formidabile nucleo
eterno 鳥居indomabile
da ogni circo
da ogni poeta.

Scava e sorgerai ad oriente,
e intendo dire dentro di te.
Tra le sfumature delle parole d’ogni lingua
mi perdo e d’una m’innamoro
perché se con concentrazione ieratica
saprai fidarti del suono
ti ritroverai a ricordare il leggiadro linguaggio melodico
di tutte le vecchie divinità
dalla pelle bianca
che visitarono l’uomo nell’uomo
e la terra
in remote ere sconfinate troppo a largo
in quest’ammasso diamante
e nel mare dell’anima tua navigherai
commosso e stupito ogni giorno di più,
perché hai visto, sogno per sogno,
visione per visione
quell’isola stupenda dove alberga il mattino.
Ed un giorno ci sguazzerete nudi
tutti quanti innamorati a morte
e con la memoria mastodontica,
guardandosi vi sarà solo
un’imprescindibile affetto
omnicomprensivo
di mani costantemente sorelle

Dal dragone rosso chaos
una piccola bottiglia
con dentro un messaggio,
cos’ero?
cos’ero?
Cosa sono stato?
Qual è la parte di me che tali cose riesci a domandarsi?
Dove arriverà la barca se le vele ha di fiamme
ed il tronco di terra  ?
Quanti occhi ho?

Fosti astronauta
ma c’era una ragazza
che non hai mai capito
se era il tuo corpo ad amarla
o la parte più saggia e storica del corpo
qual è il cor nostro,
Ah le cose che ho imparato
dalle grandi labbra….
Che tutto è una candela!
Tutto è una candela
ed il vero saggio
accetta che si consumerà
-codesta candela-
un giorno chissà quando
e dunque prende la saggia scelta
di farsi ricoprir di cera.
V’era una ragazza nel letto
e fino all’ultimo volle perdersi
costretta a girare lo sguardo,
e sulle sue mani spesso
una plutoniana scena d’amore.
Ed io ho sempre distinto le parti
alcune molto interessanti
altre tanto distruttive e presuntuose.
Ti siederai un giorno a parlar d’essere
e d’orrore
con te stessa
e dunque avrai capito
ciò che anni prima
avevo provato in tutti i modi a dirti
Una volta un saggio uomo
di leone e vergine il torace
di scorpione la coda
mi rivelò ridendo
che ad un certo punto si smette di giocare lo stesso gioco
e ci si allontana
a cinque punte
diretti in un altro antro di solitudine
rognosa, urbana, 
con la fiammella della consapevolezza
che tutti i capelli ti ha arso
.
Ah!Ispettore!
Questa è una delle ultime stanze da controllare,
Ispettore.
Indaghi bene.
Ogni dettaglio lo ponga a vaglio
della sua lente d’ingrandimento.
Noterà, forse,
un movimento frattalico
che s’avvolge e svolge.

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