venerdì 11 novembre 2016

E la stanza generò cubi neri

Circondato da bellezza
hai finalmente fatto i conti
col tempo, dopo aver litigato.
Dunque ego, ego, plastico, mitologico.
Dunque ego, come nespola,
come pesca, come albicocca,
 la tua scorcia è orticante.
L’eremita, visto in una foto
prima che gli crescesse la barba
e tanto lunga diventasse.
Così corta era, quella barba!
Ispida, bruna,
ed è diventata un lungo stelo d’erba.
Hai tempo, hai tempo,
nei sogni dei sogni capirai
l’ulteriore messaggio, simbolo
che adesso ha ricoperto di prospettive
cubiste-imagiste
questa stanza qui, che è nera,
a anche la gamba ed il braccio destro.
E qualcuno venne e disse che a Marzo
me ne sarei andato.

Nessun commento:

Posta un commento