lunedì 19 gennaio 2015

Señorita

Señorita

Una tenebra palpabile
brillante
penso agli amici
e ai loro segreti,
ai loro artigli.
Io devo
perseguire
il mio stile

Señorita, oggi si muore.
Nonostante il profumo
e il colore
della rosa che hai sul petto.
Raggio di sole
entra
colore azzurro
entra
tu bambina
io su un letto
bianco
è il demonio
sei il demonio

Masticare radici
e sbagliare
mentre
i piedi
sono i màrtiri

Cucito alla pelle
un ramo di pesco
la natura urla
e urla
nell’orecchio sinistro,
io rinchiuso
nella gebbia
pensavo alla paura
prima di tutto.

Señorita, mi sembra
chiaro
che anche
il suo seno cadrà,
ma non pensiamoci
proprio adesso
che la rete si è stracciata

Scaturiranno fiumi
dal mio corpo morto,
Scythe.
Ci si celerà dietro i fiori
dell’eucalipto,
Scythe,
ed ogni respiro odierà se stesso
ed ogni armonica
immagine
è già polvere
di scoglio
eroso dal sale

Lo schema non è per niente chiaro

Spegnere e spaccare
e gli occhi
stanno guardando
dentro

Allora anche io
avrò già ceduto.

Nietzsche
alla veglia funeraria
di dio,
i comici bevono
per continuar a dar spettacolo.
Velocemente
una scheggia
piantata in una mano
da una parte all’altra,
un sassofono può benissimo
sciogliere il petto.

Felicità
Mar Mediterraneo

Perdonami
per aver spento
la TV del tuo viso,
chi cantava amore
ora è marcito
fuori dalla finestra
della sua cella
ed è giusto che a qualcuno importi,
che almeno uno
non si distragga
dal vero delirio
immenso
blu atroce
verità
che respira.

Con un giro d’occhio
intravedo
uno spettro donna
ha la voce
che avrebbe l’universo

Ingoiasti e
anche tu
venisti

Per la prima volta
sotterrare
le proprie mani
e le braccia
e le spalle
e correre

*

L’inverno
nettamente
sta passando
fuori
neve scheletro
mani scheletro
io scheletro
perché non indietreggiare
se indietreggiare
è più semplice?

Guardare la vita
come da una rupe

Coyote dietro sassi secchi
e deserti di stelle
si mangia una carogna
e ride
noi consumate tempeste
con la bocca ormai piena di sabbia

Fate attenzione all’ipnosi
e a Via delle Medaglie d’Oro quand’è notte,
e alla chiara vibrazione
dell’ego
su un altro ego

Nessun commento:

Posta un commento