lunedì 12 gennaio 2015

Horror

Horror

La lucidità di oggi la considero
un lago di lame affilatissime
in cui mi immergo scegliendo di farlo.

Io e gli amici
come due fondi di padella
non più antiaderenti
su cui qualcuno ha cucinato
il male e la perversione

Allo scampanellio
la bestia si sveglia
e divora pezzi
sbrindellando
ossa.
Nel frattempo stavamo guardando persi
una donna controfigura della sua fica,
arrapante no?
Si potrebbe pensare
di stracciarle i seni come un qualunque pezzo di carta….

La poesia annega e sta annegando.
La famiglia è un’apparente
menzogna
che si mescola
al condizionamento
d’emozioni e gesti,
controlla te stesso.

*

Non era veramente possibile
liberarsi dalla gabbia,
spaccare il lucchetto
e respirare.
È la legge sottesa
alla vera e sincera
sperimentazione
della nostra personalità.

Non saprei spiegare nemmeno.

Il buco, tuttavia, è stato aperto;
La carne è già squarciata immobile
e non ha che morire.

Ma d’altronde ho visto per anni
questi sacchi umani
gonfi sgonfi tumori lividi
con gambe spropositatamente
lunghe
camminare ed esibire
i loro stracci di vene
la loro follia maculata
forzati felici
nell’iconoclastia della verità
e muti in un orrore
palese e vergognoso

Schifo provai
ho sorriso
a stento

L’atto, questo, inutile.
Un amore di ferro
verso un mondo d’acqua
e vitreo
dove potresti svellere gli occhi dalla testa
e perdere sangue a fiotti
giù da una collina
di pace verde.

Marcire, e divertirsi, e marcire.
Nascondiamo la morte
che abbiamo dentro
come un segreto pervertito
da non far vedere
e questa scava in noi 
un bozzolo
di lacrime

Nessun commento:

Posta un commento