giovedì 29 gennaio 2015

Disease disease

Disease disease

Sofferenza
beheaded
sofferenza

Piangi e piangerai.

Sei una cosa così bella
e così piena di germi…

Amando comprendi

Ho una seppia immensa
collocata 
approssimativamente
nel canale
gastro-esofageo,
sento il suo becco

Non “essere cercati”
ma “essere trovati”,
come topi rognosi
in fuga da una catastrofe

Le catene
e non puoi correre,
e correre è una di quelle sensazioni
talmente inquietanti
da costringere i tuoi occhi alle lacrime

Così, è bastato togliere
una sola vite
e la struttura è crollata
(pausa a discrezione
del lettore)
Era un totem di legno d’acero,
dipinto,
raffigurante
un ventre squarciato,
una ballerina di Degas,
il vento, il velo, le piume,
il fatidico viaggio delle dita
verso la fica
attraverso una pancia bianca;
Arcimago, non perdonare me
e quelli come me
Non darci qualcosa che non vogliamo

Io non combatterò mai
per nessuno
tranne che per me stesso

Bisogna
scorticare
svellere
e vedere

Paralitici giganti
che occupano
un trono che non gli spetta
ora siedono sul verde
in una sfera di indistruttibile
vetro
e come pantegane
infettate
dalla gotta
continuano a riprodursi
e a consumare il plus-valore
Noi, invece, che eravamo il popolo
trecento anni fa,
ora mastichiamo
le ossa fradice dei giovani eroi e morti
e spolpiamo per bene
il peso
di un passato emotivo,
della guerra dello spirito,
del sorriso
avvenuto
solo e solamente
tra un io
e l’io immaginato,
e siamo briciole su una tovaglia

E lo sappiamo tutti che
il vero supereroe
degli anni dieci del duemila
è la cocaina


Nessun commento:

Posta un commento