martedì 30 settembre 2014

Nilalohita

Nilalohita
poesia per la Dea

La tranquillità
riflessa sul fiume,
sgorgava già da molto prima che costruissero Talybont.

Un tempo il pescatore
scelse di non pescarmi
di non salvarmi
dall’aldilà dello specchio

Silenzio. Ce ne deve essere stato parecchio
prima che al suono venisse dato un nome

L’acqua è venuta
a bussare sul mio sterno
per chiedermi
se avevo visto lo scandalo,
ma che importa
dire una verità
se questa è incredibile?

Non staccarti
dal ventre

Tutto decade,
con stile però.
Ha un sapore
simile
alla punta di un clitoride

Quella non sarà
la mia casa.

Ho visto un ramo
annegare
senza chiedere aiuto,
un gesto eroico senza dubbio.
Nel piano obliquo
ci siamo già persi,
nelle immagini
crisalidi metalliche
dischiudevano un segreto mentale
inconfessabile.
Ciò lo rende il segreto perfetto.


Come cambia
l’innocenza….
Una volta era la mattina in persona,
una guerriera con l’armatura di ferro a specchio
in cui il tempo si specchia e piange.
Un cielo perduto
non si recupera quell’azzurro.

Credo che lo sciamano
mi abbia portato via
troppo presto

La danza apocalisse
è cominciata
e nessuno di noi
è in grado
di fermarla.

Ma era tutto un pensiero,d’oro, certo,
ma
comunque inarrivabile.

Uno sparo. Segue
l’anatomia del nulla,
compendio all’inutile tentare
di arginare il flusso
d’anima
la cui sorgente e punto d’arrivo
incredibilmente coincidono.

Chiamerò Davide
ora disperso
nelle rovine della capitale

Il cyberspazio
è attrattiva micidiale
per colui che illumina volontariamente
la propria sotto-memoria.

No, in quella pillola col sorriso
non può esserci sintetizzato
me stesso

Il cigno bianco
nel lago
disse di chiamarsi “Nilalohita”,
ebbe un veloce orgasmo
su di me
ed io ero estasiato, forse convinto
che  è solo proiettarsi
dall’interno verso l’interno.

Il guerriero al tempio prega
la Dea,
non è possibile vederla
ma forse immaginarla sì,
cade la spada
mentre prova a figurarsi in testa
una cosa così infinitamente bella. 

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