domenica 21 settembre 2014

Il capodoglio

Il capodoglio

Circondati
dalle enormi porte
dell’Asia
il regno si apre
alle spade del sole

In una parola
rivedo interi anni
di pensiero magico

Lottare, lottare sempre

Occorre amare le bugie
e quindi
servire con onore
l’impero della mente
senza ritrovarsi mai necessariamente
soli

Tuttavia
una luce a spirale
mi può trasportare
dietro
un qualsiasi altare
di nostalgia
e psichedelici angeli donna
con odori inediti
e piedi bianchi
alzano la sottoveste di seta
per mostrarmi
una vagina sgocciolante bellezza
un albero d’incoscienza
un viale rosa

La signorina Responsabilità
ammicca al bordello
su per giù
mi schiaffeggia
nel reparto d’anima

I gabbiani irreverenti
rimproverano
per la proiezione di sé
su un mondo scabro,
grezzo

Sconfissi il mostro a tre teste
dentro una caverna d’ossa toraciche
e solo allora lo vidi: un immenso
capodoglio di rosso fuoco
spirituale.
Volle parlarmi in lingua
impercettibile
 di un’anima che si perde
nell’oceano delle cose
e non ne esce più

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