mercoledì 25 dicembre 2013

Le scalinate dell'Internetteria

Le scalinate dell'Internetteria

Io nel sistema vivevo
portandomi dietro più o meno una cancrena di troppo

Nel cuore ho le pose di statue classiche
soffi di vento sporco
può essere anche il tuo seno
Ma tanto domani o dopodomani
ci mangeremo a vicenda a quel festino....

Frattanto il buio si dipinge d'azzurro
e le cose veloci le vedo attorno a me
galleggiare in una stanca e malata posizione
Non mi importerebbe degli amori così rarefatti
così fatti

Daltronde saremo tutti a bruciare
forse ci sarà un pò di sesso

Ti chiedo se hai idea di ciò che sei
così classicamente liscia e morbida
magari è solo una di quelle tante verità da un momento
che il momento dopo non hai neanche più in testa
e vi ammazzavate per nulla o quasi
mentre tra le foreste di simboli io posso a mala pena
credere in me e nel ritrovare
i pezzi

Non ti ricordi
le lucertole
non ti ricordi
il sole

Ovviamente nel misero gorgo
diserto oggi
come sempre sei cretina e nuda
che fai girare la testa
e in queste immense piogge
io trovo solo la mancanza di senso
e magari d'amore


 Per ogni secondo che perdiamo
dietro i capelli quasi come se fossero di plastilina
delle ninfee
Incredibile lo sperpero di anima
dietro di te e la tua fica
ma ti amo
Meglio oltretutto scordarsi di sè
io no no no non sono quasi niente
eppure sento determinate merdose
ciglia di sentimenti
Marilyn innata suicida
e da un pò che c'è la nostra guerriglia
Fummo bianchi in una stanza azzurra
ma tu sembravi più che altro un bozzolo di neri
un fantasma meraviglioso
una decadenza immensa sulle mie spalle

Ogni mesta cosa che hai fatto
ti giuro non l'ho neanche ricordata
in psicoanalisi

Dimessa io identifico la forma della mia anima
con il corpo della Duse

Inquietanti schiene ad arco
perfette scollature sembra ossidiana
sei un demone questo bisognerebbe riconoscertelo

Stetti alle scalinate dell'Internetteria
otto giorni
per rivedere quella Dea
fatta e quasi perfetta
e chissà quasi identica.
Tutti in coma
nell'angolino più buio
dei forse
a rovistarci dentro per farci ridare l'amore
io ti strapperò gli slip di certo
ma questo abisso e queste rose
mi hanno già dentro l'inferno

Intorno a me ho troppe poche parole
chè in fondo niente è bello
quanto l'immagine
Ieri afferrai poche verità usate
echi di tremende gioventù

Mi incontro troppo presto
nel vagone dei Domani
Insomma almeno in quest'oltretomba
di gente e ironia
ti vorrei
quasi ombra quasi eclissi


 Passerà anche la mattina
dove eccessi di rabbia
portano all'estreme conseguenze
parziali destini.
Devi essere incredulo
devi odiare quasi tutti
devi agire per noia
non devi stare in piedi
NON DEVI STARTENE IN PIEDI .
Al mondo ce n'è meno di una
e incontro solamente
la parte immobile della gente
Intendo dire che lei fu più di una Dea
perchè sconosciuta o vaga o che cazzo ne so.....

Antartidi fracassati ho nel cuore
ma è solo dolore lieve e mentale
e si sta dappertutto e si sta ovunque
mentre in fondo si gioca a vivere
e a sentire la bellezza delle cose.
Maledetto starai a stento a sorridere
vomiterai fuori di te magari anche il blu
della tua anima e della sua,
porterai rose agli abissi fluorescenti
ti masticherai le ossa dall'amore inesistente
che nella decadenza dei cuori
riesci a sentire.

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