sabato 7 maggio 2016

Abbozzo d’una teoria della percezione

Abbozzo d’una teoria della percezione

E Montale ed Eliot che inventarono  i correlativi oggettivi,
correlativi oggettivi diventarono a loro volta.

E se Giovanni quest’anno torna dalla Svezia
rideremo come matti
fino a diventar paonazzi.

Alla gola arrivava l’acqua della società
ma una scintilla è spuntata lo stesso
coltivata come  lenticchia in sporco cotone,
queste poesie sono le rapsodie dei vandali
cioè concatenamenti di pezze imbevute una ad una
nella profonda caverna.

Quanto c’avete illuminato?
Tutto il concerto
e pianoforti e oboi
e tamburi ed archi
era luce pura,
e delle nostre vecchie palpebre
nulla rimaneva.
Ma ciechi in maniera visiva
trovammo una goccia d’acqua
che proveniva dall’unica fonte,
del resto dei fiumi adesso è rimasto fango
plastico
che tutta la vita credi di poter toccare
ma è solo un non-io, una natura posta all’esterno.

A me piace il mondo dopotutto,
è che è giusto che nessuno mi stia ad ascoltare
nella prospettiva in cui
ogni essere vivente nasce e muore
dentro di sé.
Per cui lo terrò per me, questo mondo,
con tutto ciò che ne consegue.

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Nulla è veramente falso
tutto ha un significato
ma sembrerebbe che tutto sia falso
e che niente abbia un significato.
Inerpicandosi tra le confuse percezioni
dal nostro veicolo di carne
cosa si vede?
Cosa si sente?
Dici una bugia e poi t’accorgi che tale non era,
nessuna finzione, tanto più se artistica,
è veramente finzione.
E potrai enunciarle ed enunciarle
tante volte, le leggi fondamentali in cui credi,
ma mai sentirai quell’onda bruna che vuoi sentire
o i respiri dei noccioli di pesca,
il foxtrot tra il vulcano e il cielo.
T’illuderai d’aver percepito
come Giordano Bruno pensava d’aver trovato la chiave
per dominare la natura.

Siamo realmente esistiti?
Intendo noi dell’House M
e più in particolare noi
finta camerata del flat 3,
ognuno a modo suo freak.

Può darsi che ti lasci suggestionare troppo
e allora immagini delle percezioni
ed esclami “Hey…. M’appartengono”
che è uno sforzo immaginativo e non percettivo.
Tuttavia (e qui i signori s’alzano impettiti, alcuni escono
dal teatro, una signora vestita di rosso addirittura scoppia a piangere)
è in un’ultima analisi da considerarsi reale
anche una percezione immaginata,
reale in maniera inesplicabilmente diversa.
E ritieniti fortunato se avrai sentito
sulla pelle
cogl’occhi
col cazzo
anche solo una di suddette onde brune
solo uno di suddetti respiri di noccioli di pesca

Perché il guerriero ha una spada invisibile
che non ferisce
ha studiato Kant
e sa che nell’approcciarsi alla metafisica
niente può essere dimostrato.
Lo riconoscerai, dunque, dal fatto che
ti proporrà argomentazioni a casaccio
e non t’accorgerai neanche
che sta cercando d’argomentare
e gli darai dell’ubriaco
del barbone
dello schizzato

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