domenica 17 maggio 2015

Il vestito del morto

Il vestito del morto

Dall’altra parte un mietitore
da questa
la vittima e io.
Che cosa sarà mai
questo voler rifiutare
spade buone
che ti possono trapassare
senza ferirti o ucciderti,
noi non siamo stai maledetti,
è giusto specificarlo.

Un vortice di attrazioni
inspiegabili
eppure
sono razionale
sono calmo.

Quei giorni, presi i vestiti
del morto accanto a me
e li indossai lentamente,
per poco tempo pretendi
e poi te ne vai.

Soddisfatto il cavaliere
sfracella un cranio arabo
con una mazza chiodata,
è eco lo schiocco proibito
nell’imbrunirsi d’un’aria secca,
tramortita anch’essa,
paralizzata.
Quei fiori che a sento
annusavamo
adesso sono dentro di noi,
si guardano segretamente
da occhi interni.

A pietrate
A sassate

Come un cristo alla colonna
giace
la possibilità d’esprimersi,
il mittente,
il ricevente

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